L'opera prima di Maurizio Sentieri, L'odore del tempo, è l'ultimo nato della collana Codice Giallo, diretta da Claudia Salvatori, celebre giallista vincitrice del Premio Tedeschi nel 1985 (con Più tardi di Amelia pubblicato a suo tempo da Mondadori e poi da De Ferrari come primo volume della collana con il titolo La Filosofa,) e del Premio Scerbanenco nel 2001 con Sublime anima di donna.
Il volume di Sentieri si inserisce a pieno titolo nello spirito della collana: una alternanza di autori italiani contemporanei e di gialli dell'antichità, a dimostrazione di come il giallo e il noir possiedano una loro storia e tradizione anche in Italia e in Europa. Tra i ripescaggi vintage della collana gialla della De Ferrari: La tipografia dei due orsi di Ezio d'Errico, o Storie Gialle, Rosa e Nere di Carolina Invernizio.
Il volume di Sentieri, un thriller particolare, romanzo di nostalgia e di percorso interiore, ha una genesi avventurosa: l'idea nasce dalla sfida a scrivere un soggetto cinematografico lanciata all'autore da Paolo Caredda, direttore del Festival Cinemabili. In questa forma approda alla casa di produzione Albatros e sulla scrivania del regista Marco Bellocchio, che, subito colpito, si mette in contatto con l'autore proponendo un'ipotesi di film. Il progetto sul film è per ora in fase di stallo, ma ormai il dado è tratto e dal soggetto cinematografico al romanzo il passo è breve.
Ecco quindi che il libro risente necessariamente di questa impostazione, al punto che lo stesso protagonista, Luca Furlani, è un filmaker che viene incaricato di realizzare un filmato sul futuro Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano. La sua attività viene fin da subito osteggiata, apparentemente senza ragione. E allora uno splendido paesino ai piedi dei due splendidi anfiteatri glaciali degli Appennini con il mare in lontananza, da paradiso si trasforma in teatro di misteri e morti inspiegabili, di ricordi confusi e cancellati. Anni venti: un morbo misterioso uccide ventinove bambini in breve tempo. Nessuna famiglia viene risparmiata e un'intera generazione è quasi cancellata. Negli anni ottanta la stessa comunità, ridotta a meno di cento anime ha perso ogni ricordo di quella lontana strage, come non fosse mai esistita… È così che Luca si imbatte nell'epidemia dimenticata, e ben presto alcune morti violente si verificano in paese. Al lavoro per il documentario si sostituisce il tentativo di ricostruire la storia di quella sciagura, un tentativo che diventa un'ossessione mentre tutto intorno a lui perde i contorni della certezza e si avvolge di mistero. Intorno, permangono i segni di una presenza leggera, quella di Cesare Zavattini, che in quel luogo scriveva, studiava, viveva per allontanarsene sempre precipitosamente. La ricerca di un significato a quella presenza discontinua è un mistero che sembra aggiungersi a quello principale. Alla fine, ogni disvelamento delle cose accadute sarà l'unica testimonianza possibile, l'eco di qualcosa che è stato mentre ancora si sta compiendo.
L'odore del tempo di Maurizio Sentieri
prefazione di Claudia Salvatori
De Ferrari Editore € 10,00
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