Kill Bill vol.1, prima parte del lungometraggio Kill Bill, è una pellicola del 2003 diretta dal regista Quentin Tarantino.

Protesa verso l’oriente e pervasa da atmosfere da film di kung-fu, quest’opera mostra precisi riferimenti ai lavori con Bruce Lee e a capolavori del genere come Cinque dita di violenza.

Alla stregua del suo cinema, anche le colonne sonore di Tarantino hanno il dono di essere estremamente variegate, ricercate e piene di citazioni e riferimenti e quella di Kill Bill vol.1 non fa eccezione.

La tracklist di questo disco infatti, è un pastiche di brani schizoidi, accattivanti e a tratti quasi sconnessi ma molto belli e caratteristici, una summa perfetta dello spirito del film.

A Bang Bang, ballata orecchiabilissima e strappalacrime che apre l’album, interpretata dalla voce calda e suadente di Nancy Sinatra, si contrappone The Grand Duel traccia in stile Spaghetti Western di Louis Bacalov.

Il substrato da cui attinge questa soundtrack però, è composto non solo dal grande cinema epico, ma anche dai b-movies e dai telefilm.

Fanno capolino in questo disco infatti, oltre a The Green Hornet, tema delle serie di telefilm con Bruce Lee, un riarrangiamento frentico del Volo del calabrone, i brani Ironside di Quincy Jones e Run Fay Run di Isaac Hayes che conferiscono sonorità che ricordano i film polizieschi degli anni ‘70.

Direttamente dal Giappone vengono poi proposti in questo album The Flower of Carnage di Meiko Kaji, dolce ballata dal sapore dei magici Sixties, e Battle Without Honor or Humanity di Tomoyasu Hotei, dal ritmo incalzante e dalla convincente struttura orchestrale, edificata in maniera vigorosa e possente per il generoso utilizzo degli ottoni.

Oltre a questi pezzi, troviamo una serie di tracce che si assimilano all’hip hop, come Ode to Oren Ishii di RZA, in cui è notevole il contrasto fra il suono da filastrocca in sottofondo e il testo recitato con voce glottidale e dotato di modica espressione.

Il rapper si ripropone con Crane-White Lightning, simile al sottofondo di vari videogames e che si basa quasi unicamente su ritmo e bassi pizzicati.

Non cambia il discorso per Yakuza Oren 1 e Banister Fight, che durano rispettivamente 20 e 19 secondi.

Purtroppo non mancano in questo disco tracce incomprensibili se estrapolate dal contesto della trama, come Woo Hoo dei 5.6.7.8’s e Twisted Nerve di Bernard Herrmann.

Fra un brano e l’altro, di tanto in tanto, cosa che non stona affatto come si potrebbe pensare, c’è un dialogo del film o un effetto sonoro legato a scene precise della pellicola, quali Flip Sting, Axe Throws e l’incrocio delle spade di Sword Swings.