Per molto tempo la fiction televisiva di tipo seriale è stata guardata dalla critica che si occupa di spettacolo con un atteggiamento di diffidenza, e qualche volta di vera ostilità. A lungo è prevalso un "pregiudizio" in base al quale si sarebbe trattato soltanto di prodotti destinati all'intrattenimento più elementare, frutto di un artigianato di livello mediocre.
È però ormai evidente che questa impostazione è ben lontana dall'offrire una interpretazione soddisfacente del fenomeno ed è incapace di cogliere le ragioni profonde di un successo che non accenna a diminuire.
Il volume Sulle strade della fiction vuole pertanto proporsi non come un ennesimo studio sociologico sulla serialità del piccolo schermo, bensì come una cronistoria dei polizieschi televisivi d'oltreoceano, incentrata sulle trame, gli autori, i protagonisti, i retroscena e le modalità di produzione di fiction che sono entrate nella memoria di intere generazioni di spettatori. Ripercorrendo l'evoluzione di forma e contenuto, nelle molteplici varianti del genere, dalle dirette delle origini a telefilm di "culto" molto seguiti anche in Italia come Colombo, Kojak, Starsky & Hutch, Charlie's Angels, Magnum p.i., Miami Vice, La signora in giallo, NYPD e i tre CSI.
Per arrivare a scoprire che nella TV statunitense, oltre a prodotti superficiali e ripetitivi, hanno trovato spazio "detective drama" di qualità pari (se non superiore) a quella di molti polizieschi cinematografici, come dimostra – un esempio tra molti - I Soprano.
Interamente revisionato, aggiornato e arricchito di nuovi capitoli, il lavoro di Pastore rivitalizza ancora di più – rispetto alla precedente edizione del 2001 – un genere e un prodotto audiovisivo sempre più imprescindibile.
Chiude il volume un'intervista dell'autore a Claudio G. Fava, il quale "tra il 1981 e il 1994 ricoprì l'incarico di capostruttura della fiction di Raidue, con la responsabilità di gestirne gli acquisti. E che creò anche l'appuntamento fisso con il telefilm di genere poliziesco, dal lunedì al venerdì (o al sabato) nella fascia preserale della rete".
Roberto Pastore, pubblicista, si è laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Perugia, città in cui risiede.
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