A giorni sarà in libreria Per un crine di cavallo il nuovo giallo di Valentina Gebbia, edito dalla casa editrice E/O, terza puntata delle storie dei fratelli Mangiaracina, investigatori ufficiosi in quel del Borgo Vecchio palermitano.

Per chi fosse curioso ecco l'incipit del libro.

-Chi è l’ultimo? ...

-Quel signore là, quello con la maglietta fux.

-Quando mai!!! L’ultima sono io, non ci dia retta a quello!

-Quello ce lo dice a suo fratello! E poi non è che me l’ha prescritto il medico di controllare tutti mano mano che entrano!

-E allora, se non è preparato, chi ce lo porta a rispondere? Ci vuole tanto a dire che non lo sa chi è l’ultimo?

Il signore che aveva posto la prima domanda sorrise conciliante.

-Comunque, niente ci fu, allora, se l’ultima è lei, io mi guardo a lei.

E quindi, rivolgendosi genericamente alla sala affollata, a voce più alta.

-Per informazione, l’ultimo ora sono io.

Nonostante fosse dicembre inoltrato, il clima era insopportabilmente caldo-umido.

La vedova Mangiaracina, madida di sudore, si asciugò il petto prosperoso con un fazzoletto ricamato, soffermandosi accuratamente nel solco tra i seni straripanti come due angurie.

L’impiegato dell’ufficio anagrafe si grattò tra i capelli, spazientito e insofferente.

-Signora mia, lei non mi può fare un cambio di domicilio per un domicilio che non esiste! Qua c’è il tuttocittà, se lo guardi e mi dica dove disgraziata è questa via Jenny Ziana. Io non l’ho mai sentita nominare e qua non esiste. A Palermo non c’è di sicuro e allora mi dica dove cabbasiso se ne deve andare ad abitare o mi lascia in pace che mi vado a prendere un sacrosanto caffè. Qua il lavoro incombe e non è che posso passare tutta la mattinata con lei!

-Senta, questo è il contratto dell’affitto che dobbiamo firmare e c’è l’indirizzo, via Jenny Ziana numero 23, la casa dove andiamo ad abitare. E lei non mi può dire che non esiste, perché io già ho dato parola al padrone di casa e ci dobbiamo trasferire.

-Che m’interessa a me del suo contratto d’affitto e del suo padrone di casa? Se la via non c’è non c’è... Ma poi che viene a dire Jenny Ziana? Chi è? Una poetessa, una scienziata?

-Senta, ora ci vuole, ma che c’interessa a lei? Ziana vuole dire zia, di quelle che vivono a casa coi parenti, le ziane... non le canosce? E Jenny è il nome esotico di Giovanna. C’è pure Giovannella, la figlia della vicina mia, la signora Provvidenza, che la chiamano Jenny...

-E secondo a lei, ci fanno la strada alla ziana di qualcuno, che, guarda caso, si chiama Jenny? Lei se l’è inventata, glielo dico io, questa strada non esiste!

-Ma come si permette? Se ci abita il mondo intero in questa strada... com’è che mi viene a dire che non esiste?

E mise le mani sui fianchi esuberanti con aria minacciosa.

L’uomo sbuffò esasperato.

-E allora mi dica chi ci abita al numero 21 per esempio, che proviamo a cercarlo nel computer e così vediamo il nome giusto della via.

-No... al 21 no, che ci abita il cavallo, quello che corre all’ippodromo... Rosito B, lo canosce?