Mamma mi ucciderà. Sono sicura, mi ucciderà.

Mi ucciderà di botte, e non posso dire nulla perché mi ha anche avvisato:

“Rovina anche questa felpa e ti uccido."

La felpa nuova, quella bianca con il tralcio di rose ricamato sul gomito, firmata, costa un occhio della testa.

Io gliel' ho anche detto:

“Mamma, comprami una felpa blu, sportiva, così se si sporca non si vede.”

Lei si è messa a urlare.

Poverina, ha ragione, desiderava tanto una bimba aggraziata, tranquilla, semmai con i boccoli biondi come mia cugina, la figlia di sua sorella.

E invece si è trovata me, un maschio mancato. A undici anni già è prevedibile che non sarò mai alta, snella, slanciata e femminile, e tanto meno bionda.

Sono bassa – nettamente sotto la media – tarchiata, robusta e già mi cresce qualche pelo, nero ovviamente, sulle gambe.

Mi piace correre, saltare, ho una faccia buffa, ma ho tanti amici e sono simpatica – a tutti tranne che a mamma.

Sono scoordinata, dice.

E chiassosa, disordinata, poco elegante, imbarazzante.

Ecco, la imbarazzo, soprattutto quando mi sporco.

Perché io mi sporco spesso, le mani, le ginocchia, la faccia, e i vestiti.

I vestiti, le felpe, le magliette, i jeans,tutta la roba aggraziata e costosa e scomoda che lei mi costringe a indossare.

Come ora, questa maledetta felpa bianca. Che dirà quando mi vede? Che mi farà?

Queste macchie non se ne andranno mai.

Ho provato a metterci dell'acqua, ma è inutile, queste brutte macchie sul davanti, sulle maniche, sul ricamo, sui polsini, hanno intriso anche la cerniera lampo, queste brutte macchie rosse.

Mamma mi ucciderà.

Quando si sveglia mi ucciderà.

Se si sveglia.

Le ho tagliato la gola, così forse non la sento più urlare.

Ma se riesce a svegliarsi e vede tutto questo sangue mi ucciderà.