Aminta Marpalò è un allegra cinquantenne furba e impicciona, una novella Signora in giallo, che si aggira fra i paesini del Veneto sempre pronta ad intromettersi con inaspettato successo nelle indagini delle Polizia. Accanto ad Aminta ruotano un nugolo di azzeccati comprimari, dal discreto quasi-fidanzato capitano dei Carabinieri Andrea Felsini, alla fedele domestica Attilia, alla giovane Carola, ragazza madre accolta da Aminta come fosse una figlia.

In Marpalò e l’assassinio nella città murata, quarta indagine dell’infaticabile Aminta, da poco pubblicato dalla Robin Edizioni, nella prestigiosa collana I Luoghi del delitto, la nostra scaltra investigatrice ritrovandosi gli operai in casa, decide di passare una breve vacanza in agriturismo nell’affascinante cittadina murata di Casteldese, dove vivono i coniugi Vernani suoi vecchi amici. Ma una tranquilla vacanza nel borgo si trasforma ben presto in un intricato mistero, il figlio dei suoi amici, stimato cardiologo, è morto di polmonite, e di lì a qualche giorno viene rinvenuto anche il cadavere di una giovane hostess, che sembra avere un passato non proprio limpido ed un oscuro legame con il giovane medico deceduto. Aminta incuriosita dalle strane coincidenze che sembrano avvolgere tutta la vicenda si lancia in una delle sue indagini, fatte di intuito, pettegolezzo e conoscenza della natura umana.

Il romanzo di Luisa Conz scorre veloce come una passeggiata fra le vie del borgo, la struttura ed il periodare sono semplici, ma efficaci, i dialoghi forse un po’ lenti, si addicono comunque ad una signora cinquantenne impicciona e un po’ pettegola. Il ritmo della narrazione placido e fluido, subisce un impennata nella fine del romanzo, i fili si tirano, i nodi vengono al pettine e le pagine scorrono serrate e accattivanti. Il finale di un romanzo apparentemente bonario, è in realtà un gioiello di inaspettata crudeltà, un bagno di cattiveria e cinismo che potrebbe facilmente acquisire i contorni della realtà!