Congratulazioni! Tu sei stato scelto per far le veci della Morte. È un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo. (Al momento, non corri rischio alcuno di licenziamento). Il tuo compito consiste nel recuperare i vascelli di anime delle persone morte o in fin di vita e nel garantire che arrivino corpo successivo. Se fallisci, le Tenebre invaderanno il mondo e regnerà il Caos.
Prepara il kit: una matita con mina n. 2 e un calendario, preferibilmente senza immagini di gattini. Riceverai numeri e nomi delle anime da traghettare. I numeri indicano i giorni a disposizione per recuperare il vascello di anime. Queste rimangono imprigionate negli oggetti (cd, ciondoli, vasi, protesi,…). Riconoscerai i vascelli dal bagliore rosso emesso.
Può darsi che le altre persone non ti vedano durante le operazioni di recupero. Non parlare a nessuno di quello che fai, non cercare gli altri. Porgi attenzione quando attraversi la strada: tu sei la Morte, ma non sei immortale. Tu non provochi la morte e non la eviti. Sei un servitore del Destino, un agente del karma.
Che cosa direste al vostro vicino, se domani bussasse alla porta e si presentasse con un: “Buongiorno, sono la Morte e cerco il vascello della vostra anima”?
A cuor leggero, tuffatevi nel vorticoso romanzo di Christopher Moore, Un lavoro sporco. E ne resterete folgorati, perché è una storia diabolica, scritta in maniera divina. Travolgente per quanto tragica, umoristica per quando raggelante. Moore è un visionario dell’Oltretomba: evoca morti e fantasmi e strappa risate, anche di fronte a un feretro o a un mucchio di ossa. E sa filosofare di “etologia maschile” come del "Libro tibetano dei morti".
Charlie Asher è un trentenne felice e realizzato: una moglie adorabile e un negozio di roba usata, a San Francisco. È un esemplare di maschio beta: onesto, affidabile, immaginifico, responsabile, predisposto alla paternità. Non è un conquistatore (connotato del maschio alfa) ma un’arma riproduttiva formidabile, con una immaginazione effervescente. E proprio quando la moglie muore dopo aver partorito la dolce Sophie, Charlie si trova catapultato in una situazione per cui forze incontrollabili lo trasformano in una persona per la quale non esiste un manuale adeguato. O meglio, un manuale “umano” di istruzioni. Charlie, infatti, comincia a vedere oggetti che emettono bagliori rossi, come fossero radioattivi, persone che non dovrebbero esserci, corvi spettrali e donne sinuose dalle mani uncinate; e a udire sussurri e minacce provenire dai tombini. E a incontrare un uomo di colore, altissimo, vestito di verde menta, che appare e dispare a piacimento. E a scovare, fra la corrispondenza, un libro che pareva un testo illustrato per ragazzi: “Il grande libro della Morte”. E a questo punto, Charlie comincia davvero a credere di essere stato scelto per una missione non ordinaria e “sporca”; e a capire che la paura è un meccanismo di sopravvivenza e avere paura significa diventare la Morte.
Christopher Moore ha lavorato come commesso in un supermercato, portiere notturno, cameriere, lattoniere, aiuto fotografo di nera, assicuratore, piastrellista, vice-cuoco e deejay. Ora si dedica completamente alla scrittura e divide il suo tempo tra San Francisco e le Hawaii. I suoi romanzi sono best seller da top ten nelle classifiche di Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania e Giappone. Ha vinto diversi premi letterari.
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