Per guadagnarsi il Paradiso, la strada più breve non sempre è rettilinea. Anzi, è discontinua, tutta buche e tagli. E traboccante di sorprese.
Leggete Dolci e viziosi di David Schickler, e capirete il perché.
Ogni Dante cerca una Beatrice. Una femmina salvifica.
E non fa differenza se lui si chiama Henry Dante, è uno "sfasciamusi" trentenne al servizio di un boss della malavita di Chicago, in missione per recuperare preziosissimi diamanti, intascati dal ricettatore. Lui, il nostro Dante, è un gentiluomo, con un debole per le donne belle, specie se in difficoltà. Quanto basta per catapultarlo in un tunnel di pasticci, al punto di fuggire con i diamanti e pestare i suoi stessi "colleghi" di missione.
Al principio della sua fuga, quindi, Dante incontra Beatrice: o meglio, l'equivalente, nei panni di Grace. Fermo a una stazione di servizio Mobil, la vede sgusciare dal tunnel dell'autolavaggio delle automobili: rugiadosa e lubrica, gli abiti incollati al corpo come una seconda pelle.
E così inizia una storia d'amore assai desueta e una fuga a due, con valigetta dei preziosi al seguito; o, volgendo il punto di vista, una caccia all'uomo (alla donna e ai preziosi), in cui campeggiano boss dai potere paranormali, reverendi predicatori assetati di sesso, killer studiosi di antropologia e reggicalze, autostoppisti conoscitori della provenienza di una patata con un sol morso.
Che dire? Un libro che si sugge come "un paradiso posato su una conchiglia". Brillante, licenzioso, caustico, struggente lungo qualunque direzione la si miri. Scritto con tutti i registri possibili e le altalene di tono del linguaggio parlato e della memoria, e senza una caduta di tono. E la morale della storia è che "a volte gli atomi del mondo si spostano tutti insieme e schizzano via dal lavoro che fanno tutti i giorni e ti mettono in mano una qualche patata bollente. Ti sfidano a fare qualcosa di nuovo, di giusto, di bello." Come lasciarsi aspirare dal vortice della narrazione.
David Schickler, trentenne newyorkese, ha già pubblicato il romanzo Baciarsi a Manhattan (Einaudi). Suoi racconti sono pubblicati sulle principali riviste americane
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