Roberto Mistretta vive in Sicilia a Mussomeli, è l’autore del noir che in questi giorni la Cairo Edizioni presenta nelle librerie, dal titolo Il canto dell’upupa.
Non è certo la prima opera di questo autore, laureato in giornalismo, scrive per il quotidiano “La Sicilia” e per varie riviste culturali. Ha realizzato scoop ripresi da Verissimo, dal Maurizio Costanzo Show ed altri. Ha scritto racconti e romanzi per ragazzi, ha firmato i testi di varie canzoni, è autore di commedie dialettali e nel 2002 con Gordiano Lupi ha curato l’antologia noir Brividi neri.
Il romanzo Il canto dell’upupa è stato già pubblicato da un piccolo editore siciliano: Terzo Millennio nella collana “L’Olivo Saraceno” insieme ad un’altro romanzo Non crescere troppo che hanno entrambi lo stesso protagonista: Saverio Bonanno, maresciallo dei carabinieri.
Roberto Mistretta è molto bravo nel raccontare con semplicità una storia veramente tragica dove affronta, senza scadere in particolari scabrosi, un problema turpe come la pedofilia, fa un ottimo uso della lingua siciliana con termini di facile comprensione ma che rendono molto credibili i personaggi.
A Saverio Bonanno, maresciallo dell’Arma, da un po’ di tempo l’oroscopo dice male. Come quella tosse catramosa che gli squassa il petto e il fatto che la sua dieta non contempli le brioche. Poi c’è l’immagine di quel povero cristo trovato con il cranio spaccato e gli occhi al cielo che non lo fa dormire di notte. Eppure a Villabosco, paese nelle radici più profonde della Sicilia, ai morti ammazzati ci si è fatti il callo.
Un uomo buono, dicono del morto. Un uomo semplice. Voleva bene ai bambini, sussurrano. Soprattutto allo scricciolo con gli occhi tristi che parla con gli angeli e ama tanto i videogiochi.
Bonanno studia, osserva, fiuta. E il marcio comincia ad affiorare. C’è anche un orco di nome Salomone che inonda la Rete di farneticanti messaggi, mentre un pappone dimezza tacca viene pestato a sangue per una tratta di prostitute.
Le indagini volano, si sfaldano, e si ricompongono. Nomi eccellenti saltano fuori, gente importante, di spicco. Intoccabile. Il maresciallo Bonanno chiama i suoi a raccolta, la posta in gioco stavolta è grossa. Il dolore lo prende, lo stringe alle tempie. Lui è fatto così, troppo sensibile per essere uno sbirro. Ma gli eventi lo risucchieranno in quegli abissi dell’anima dove si annidano le voglie e i desideri più turpi, dove i colpevoli si mischiano a chi colpe non ne ha, dove un uomo non vorrebbe mai posare lo sguardo.
Il canto dell’upupa di Roberto Mistretta (2008, Cairo Editore, collana Scrittori Italiani, pag. 252, euro 15,00) - ISBN 978-88-6052-115-6
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