Quando si dice la copertina. Voglio dire che la bella copertina di un libro fa sempre un certo effetto sul lettore. Magari si prende una bufala ma intanto si acquista. Quando poi ce ne sono addirittura due, sotto nera e sopra di uno splendido giallo-arancione, allora si va proprio in brodo di giuggiole. E' quello che mi è capitato con Whiskey Sour di J.A.Konrath, Alacran 2007. Ma mi è andata bene. Non è una bufala.
"In vent'anni di carriera, la tenente Jacqueline "Jack" Daniels ha catturato molti assassini, ma questa è la prima volta che è un assassino a voler catturare lei: un serial killer l'ha appena messa in cima alla sua lista. Tuttavia la bella e dura detective di Chicago PD, coadiuvata dal collega Herb, dall'ex detenuto Phin e dall'ambiguo investigatore Harry, è pronta a raccogliere la sfida. All'ultimo sangue".
Jacqueline "Jack" Daniels: tenente della Squadra Crimini violenti del Dipartimento di polizia di Chicago. Ha una Nova del 1986. Siamo a ottobre e fa troppo freddo. Impermeabile tre-quarti London Fog sopra un blazer blu Armani (e ti pareva) e gonna grigia. A volte anche blazer di Donna Karan tanto per gradire. Non mancano jeans e maglioni. Caffè a volontà, whiskey sour ecc… Insonnia cronica. Primo spunto su di lei "A quarantatre anni i miei capelli castani erano striati di grigio, che cresceva più rapidamente di quanto lo riuscissi a tingerlo, le rughe sulla mia faccia rivelavano più l'età che la personalità e nemmeno due bottiglie al mese di crema Visine riuscivano a sistemare le cose". Alta un metro e sessantotto, peso sessantuno chili, occhi castano scuro, capelli scuri e zigomi alti. Ha una mamma che è stata anche lei una poliziotta di Chicago e le ha insegnato a sparare bene. E' la sua migliore amica, la sua guida, la sua eroina. Il padre è morto quando aveva undici anni (ormai un classico). Lasciata dal marito e dal fidanzato (altro classico). Biglietto del fidanzato Don "Jack, ti lascio per la mia personal trainer, Roxy. Non eravamo adatti l'uno all'altra, tu eri troppo presa dal tuo lavoro e anche il sesso non era granché". Quando si dice la sintesi. Ottima giocatrice di biliardo a stecca. Esercizi mattutini con cento addominali, flessioni sulle braccia e bilanciere. Scrive con una macchina elettrica. Le piace leggere. Abituata a tutto. Forte, energica, veloce nel combattere e nello sparare. Le manca di essere innamorata. Ogni tanto ripensa con nostalgia all'ex marito Alan che ha conosciuto sul lavoro. Matrimonio sprecato per la sua carriera. Disperata decide di chiedere aiuto a una agenzia di incontri.
Una volta accoltellata dal componente di una gang, ferita ad una gamba esce in fretta dall'ospedale. Regge bene il dolore. Mangia quello che trova "A ogni morte di papa mi cuocevo un hamburger o mi preparavo degli spaghetti". Fa acquisti la notte convinta dai "teleimbonitori". Momento triste "Nessuno era felice. Ogni giorno portava altre seccature, altri problemi, altro dolore. E se riuscivi ad evitare il cancro, l'Aids, le droghe, gli incidenti d'auto, i malevoli interventi di Dio, c'era sempre la possibilità che uno barellato ti rapisse, o rapisse i tuoi figli e li torturasse a morte senza ragione". Fregata (in passato) dal collega Harry per un caso risolto da lei. Prende simpatia (ricambiata) per il capo contabile Latham che va a finire in rianimazione.
La detective parla in prima persona. Prosa leggera che scivola via. Ironia, parodia, umorismo. Finalmente si sorride.
Spazio libero
Piccolo dubbio. Ma tutto quello che leggo (leggiamo) e che scrivo (scriviamo) serve a qualcosa? Mah…
Sito dell'autore www.libridiscacchi.135.it
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