Lo studio delle piante e delle loro proprietà ha origini antiche e radicate nella tradizione di tanti popoli. Erbe officinali, velenose, aromatiche hanno suscitato curiosità e interesse, fino allo sviluppo di scienze sempre più strutturate a esse dedicate. E' proprio da qui che prende le mosse la seconda edizione di Criminalcivico, il concorso organizzato da Orient Express e dal Museo Civico di Rovereto.
Come per la scorsa edizione i ventiquattro migliori racconti tra quelli pervenuti sono stati raccolti in un'antologia, edita dalla Osiride, dal titolo Criminalcivico 2: il delitto si tinge di verde.
Il tema che fa da filo conduttore è appunto quello delle erbe, o, meglio ancora, del crimine legato alle erbe.
E' perciò inevitabile che i racconti si soffermino in modo particolare sugli effetti velenosi di alcune tra queste, su infusi preparati con il chiaro scopo di uccidere, su storie che vedono per lo più protagonisti mogli gelose, mariti disperati o amanti che prendono la decisione estrema.
Sicuramente meritano una menzione particolare alcuni racconti, che si distinguono per originalità tematica o stilistica.
Uno di questi è L'ottagono del caos di Lorenzo Trenti, nome noto su queste pagine e vincitore della scorsa edizione, che utilizza delle semplicissime primule per creare una vicenda basata sulla ricerca di una preziosa refurtiva.
Lacrime Verdi di Pelagio D'Afro, che riceve con questo racconto il suo battesimo d'inchiostro, si distingue per i suoi tratti eccessivi e ironici nella loro drammaticità, oltre che per la costruzione di una vicenda sopra le righe che cattura e incuriosisce.
Tra le presenze femminili, poche per la verità, Elena Vesnaver con il suo La poetica del tè, offre ai lettori una tazza di tè dai sapori anche troppo esotici.
Infine, impossibile non citare Paolo Agaraff, che nel racconto Yakan-Yrra-Jaka, fa vestire a Matteo Ponzoni i panni di improbabile salvatore dell'umanità, che combatte contro un ambiguo pericolo nascosto in una pianta di eucalipto.
Nel complesso gli autori sono stati abili nel delineare in poche cartelle storie drammatiche o divertenti, quadri di vita quotidiana o situazioni estreme, dove il delitto e l'erboristeria vanno sempre di pari passo, creando un'antologia piacevole e di rapida lettura.
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