C'è un'atmosfera strana in questo racconto. Certo non si può parlare di giallo e nemmeno di noir in senso stretto. Non è nemmeno un thriller a tinte forti, un thriller che fa sobbalzare. Nulla di tutto questo. Il racconto non riesce a essere chiuso in queste definizioni. Perché allora questo racconto è qui nel portale del thriller? Perché è scritto bene. E' la prima cosa che ci viene da dire. Ma non basta. Dovremmo pubblicare tanti racconti mainstream "solo" perché scritti bene. In realtà è che a lettura finita rimane una ferma convinzione che il racconto rientri pienamente nel diritto di farsi leggere su questo portale. Che pur non essendo strettamente noir o giallo o thriller stia bene qui con noi. Friedrich Dürrenmatt definiva il “noir” come il “romanzo dell’inquietudine”. Crediamo che sia una definizione perfetta per questo racconto. Un racconto dell'inquietudine. Perché c'è un'inquietudine palpabile che lo percorre dall'inizio alla fine. Un'inquietudine che rimane anche a lettura finita. Ci vuole un crimine preciso per fare un thriller? Che sia un rapimento o un furto se non addirittura un omicidio... O ci vuole esclusivamente un omicidio? Non possiamo dire quale crimine sia in questo racconto, nemmeno se vi sia o no, senza svelarvi qualcosa della trama. L'importante è che non crediamo affatto che si possa pesare la validità di un racconto thriller (o meglio, dell'inquietudine) dal numero delle sue vittime (a parte il fatto che sia importante che tra le vittime non ci sia il lettore annoiato). C'è una letteratura dell'inquietudine non facile da definire (non basterebbero queste poche righe per parlarne) che abbraccia in pieno l'atmosfera e i contenuti del racconto di Fabio Novel. Per questo vi invitiamo a leggerlo. A noi è piaciuto.
(Mauro Smocovich)
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