Non è vero che realtà e letteratura siano separate.

La letteratura crea mondi che a volte hanno il privilegio di diventare concreti, e conquistare respiro, vita, mare, odori, facce, luoghi. La Vigàta di Camilleri, per esempio, non esiste forse solo sui libri, ma diventa reale nel momento in cui turisti da ogni parte del mondo inseriscono nelle loro rotte Porto Empedocle; nel momento in cui il Caffè del paese, quello dove Camilleri ha allestito il suo “ufficio” e passa ore a firmare copie e riceve ospiti, dai grandi editori ai giornalisti, cambia nome, e diventa Caffè Vigàta.

Caffè Vigata di Lorenzo Rosso (edito da Aliberti) è un libro di "metaletteratura": ma è anche e soprattutto il prendere contatto con uno dei più celebri scrittori a cavallo tra i due secoli, con un uomo che dice poco di sé e parla attraverso i suoi scritti.

Eccoci allora dentro la Vigàta, quella vera, la Porto Empedocle che non esiste più, se non nei racconti di qualche “sopravvissuto”, “dove arriva forte l’odore del mare” e le navi entrano ed escono dal porto a ritmi vertiginosi. Si torna agli anni della guerra e dei bombardamenti, quando al liceo ci si andava in littorina.. Si torna alle prime pulsioni, maturate davanti alle persiane verdi della casa che poi diventò la Pensione Eva. Si torna con la memoria alla partenza, quella cui ogni siciliano non si sottrae, per riscattare le proprie sorti. Per fare poi, immancabilmente, ritorno, “per lavare i panni in Arno” ma anche perché senza l’odore del porto e il rumore del mare la vita è un’altra cosa. I rapporti con Leonardo Sciascia all’ombra di Verga e Pirandello, il racconto di un successo che ha tardato a venire e di tutte le cose che sono accadute nel frattempo, la passione per i romanzi storici e una quantità indicibile di libri letti e immaginati, la ricerca linguistica per preservare un patrimonio che va perdendosi, i bilanci e il futuro. Il racconto lungo una vita dello scrittore più amato dagli italiani.

Lorenzo Rosso, giornalista torinese, da vent’anni ha l’onore di vivere “ospite, in terra di Sicilia”. Perché siciliani si nasce, e non lo si diventa. Ma essere ospiti in Sicilia, dove l’ospitalità e sacra, è la condizione migliore per godere di un privilegio riservato a pochi.

Lorenzo Rosso,

Caffè Vigata - Conversazione con Andrea Camilleri

Aliberti editore, 2007

euro 15,00

pagine 120