“Non esistono servizi i segreti deviati. Esistono servizi segreti, e basta.” Questo, a due terzi di LadyKill - Morte accidentale di una Lady, afferma un vecchio agente segreto in pensione al giornalista che lo ha “ammorbidito” con generose dosi d’alcool.
Non a caso, LadyKill viene proposto in edicola come supplemento alla collana di thriller spionistici Segretissimo. E’ un intrigo spionistico quello che l’autore (Andrea Carlo Cappi, già presente in collana con la sua serie Nightshade, firmata sotto lo pseudonimo di François Torrent) propone come retroscena della tragica morte di “Lady” Diana Spencer e di Dodi Al Fayed. Un episodio clamoroso che, peraltro, fece dubitare buona parte dell’opinione pubblica circa le effettive ragioni dell’incidente stradale che portò alla prematura scomparsa dell’ex consorte del principe Carlo, del suo facoltoso fidanzato e dell’autista del veicolo. Una vicenda di dieci anni fa, sì, ma sulla quale permangono ancora forti perplessità, se non dubbi.
Come sempre, anche allora ci fu chi si abbandonò a teorie complottiste fin troppo fantasiose, spacciandole per fatti; chi invece sposò e sostenne con persino eccessiva persuasione l’evidenza dell’incidente; chi semplicemente non si curò della vicenda.
Cappi affrontò la vicenda da narratore, ma anche con seria preparazione.
Già in quello stesso anno, uscì in libreria la prima versione di Morte accidentale di una lady: un instant book che però, come Cappi ci tiene a sottolineare, non aveva intenzioni “scandalistiche”, non mirava a “speculare su una tragedia come i numerosi fabbricanti di biografie più o meno attendibili”. Si proponeva piuttosto (mantenendo oggi lo stesso valore, anzi: ottimizzandolo) come “un romanzo” che vuole “generare dubbi”. Un aspetto che, sempre parole dell’autore, è “dovere dello scrittore di noir” considerare.
Cappi vuole instillare nel lettore il seme del dubbio. Vuole che impari a dubitare di ciò che gli viene proposto, e in un certo senso imposto, dalle versioni ufficiali e mediatiche. Per poi confutarlo o accettarlo come verità, ma solo dietro un processo di ragionamento individuale.
Ne consegue una costruzione narrativa plausibile, che non pretende certo di fornirci la verità sul caso lady D, bensì di romanzare una possibile ricostruzione, basata su una vasta gamma di fatti di cronaca, opportunamente analizzati, e cementati da alcune plausibili deduzioni.
Una trama di buona complessità, che, senza manfrine, evidenzia gli abusi e le ipocrisie del potere (quello visibile e quello occulto) e le sue collusioni con l’ingerenza plagiante dei media.
Andrea Carlo Cappi – LadyKill/Morte accidentale di una Lady – Supplemento a Segretissimo, Mondadori - € 4,50. In edicola
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