Jane Rizzoli
Questa volta ci occupiamo di Il sangue dell'altra di Tess Gerritsen, Longanesi 2007, "Mara Isles, medico legale di Boston, lavora a contatto con la morte e vede cadaveri tutti i giorni, gran parte dei quali vittime di sanguinosi delitti. Mai prima però d'ora aveva sentito il sangue gelarsi nelle vene, mai prima d'ora l'espressione "sosia" le era parsa tanto inquietante e reale, perché mai prima d'ora sul tavolo autoptico aveva visto il suo stesso corpo senza vita…
Eppure non è possibile negare la sconcertante realtà che lei e i suoi colleghi, tra cui la detective Jane Rizzoli, hanno davanti agli occhi: la donna uccisa con un colpo di pistola davanti alla casa di Maura è la sua copia perfetta, fin nei minimi dettagli. Ancor più incredibile è il fatto che entrambe abbiano lo stesso gruppo sanguigno e la stessa data di nascita. Per Mara, sconvolta, ci può essere soltanto una spiegazione, e quando il test del DNA conferma che la misteriosa sosia è effettivamente una sorella gemella di cui ignorava l'esistenza, un'indagine già difficile su un caso di omicidio si trasforma in un viaggio drammatico e rischioso in un passato pieno di oscuri segreti. Bisogna infatti partire dall'infanzia di Mara, dalla sua adozione avvenuta quarant'anni prima, per scoprire l'intricata verità delle sue radici".
Parallelamente la storia di Mattie Purvis e Bart Dwayne. Lei aspetta un bambino ma il rapporto tra i due non sembra più quello felice di prima. Tra l'altro Mattie, dopo essere stata stordita nel garage della sua casa, si ritrova rinchiusa in una specie di bara. E non è tutto perché all'inizio, sì proprio all'inizio, c’è Alice Rose di quattordici anni che viene anch'essa colpita con un sasso da Eliijah Lank e messa pure lei dentro una bara. E aggiungo uccisioni di donne incinte tanto per completare il quadro.
Vediamo questa detective Jane Rizzoli. Primo spunto pagina ventiquattro "Mara riconobbe Jane Rizzoli, detective della Omicidi. Ormai all'ottavo mese di gravidanza, la minuta Rizzoli sembrava una pera matura nel suo tailleur pantalone". Tenace "Pur in stato avanzato di gravidanza, Rizzoli non era tipo da chiedere aiuto". Suo marito Gabriel è partito per il montana con una squadra dell'FBI per una indagine. Lui tutto preciso, un po’ maniaco dell'ordine da ex marine, lei più disordinata. Guardandosi allo specchio non le piacciono le sue nuove sembianze. Soprattutto il viso troppo tondo e roseo. Dov'è la poliziotta capace di abbattere una porta con un calcio e di far fuori un delinquente? Riflette sul matrimonio "Due carriere, due persone ossessionate dal lavoro. Gabriel in giro, lei sola". Ma questo lo sapeva fin dal principio. Qualche ricordo. Unica donna tra cadetti muscolosi. Tutti aspettavano che non reggesse di fronte ad un'autopsia. E invece era stata la più forte. Più avanti al capitolo dodicesimo altre informazioni: cresciuta nella cittadina di Revere con due fratelli a poca distanza dal centro di Boston, un sobborgo di operai. La sua famiglia ha avuto alti e bassi dal punto di vista economico. Quando ha dieci anni il padre perde il lavoro. Anche ora che riceve uno stipendio fisso non riesce a togliersi del tutto le insicurezze dell'infanzia. Riesce a compenetrarsi con gli altri. Capisce i problemi di Mara "l'ansia di conoscere le proprie origini, di sapere che non sei soltanto un ramoscello spezzato, ma il ramo di un albero ben radicato". Ottima guidatrice "Jane Rizzoli guidava da bostoniana qual'era, con la mano pronta sul clacson, destreggiandosi abilmente con la sua Subaru tra le macchine parcheggiate in doppia fila mentre si dirigevano verso lo svincolo dell’autostrada". Anche impaziente ed aggressiva nonostante la gravidanza. Ricorda l'episodio di Warren Hoyt che assaliva le donne nel proprio letto per tagliarle. Lei era stata il suo bersaglio finale ma l'aveva colpito e reso tetraplegico. Rimaste cicatrici da bisturi sui palmi delle mani. Anche lei ha le sue paure. Non abiterebbe mai in una casa isolata in mezzo ai boschi. Ricorda di un campeggio alle superiori "Non ho chiuso occhio". A un certo momento la luce "Così le trova, pensò Jane. Nei parcheggi degli ambulatori. Donne incinte che vanno dal medico. Tagli velocemente la gomma e poi è solo questione di attendere. Segui la tua preda quando esce dal parcheggio e, quando si ferma, tu sei pronto, alle sue spalle". Momento di abbattimento "Dovrei essere a casa davanti al televisore, pensò, con i piedi gonfi sollevati. Questa non è vita per una madre. Non è vita per nessuno". Per lei la verità "è raramente quella che le persone vogliono sentire".
Finalmente una detective lady non separata o divorziata! Aspetta un bambino e, bene o male, si arrangia con suo marito. Detto questo le solite frasette in corsivo per i pensieri (francamente stancanti), l'idea dei gemelli (in questo caso sorelle) non propriamente originale. E tuttavia dopo un po' questa ricerca esasperata dei genitori di Mara riesce a coinvolgere almeno in parte. Diciamo passabile.
Petra Delicado
Quel furto era la cosa più insensata che mi fosse capitata in vita mia…
"Difficile immaginare Petra Delicado in un centro commerciale, il solo luogo al mondo in cui tutto coesiste in insensata contiguità". Lei, che sembra trovare ordine e serenità, che sembra ricavare energia dai brulicanti paesaggi delle vecchie strade, che sembra orientare il suo intuito solo nella commedia umana dei quartieri cittadini. Come un Maigret cresciuto nell'orgoglio femminista, che ha bisogno di fiutare le case, le botteghe, le atmosfere. E infatti in un centro commerciale, mentre insolitamente fa provviste e depreca i tempi, le capita l'inaudito: "La mia Glock era sparita. Farsi rubare la pistola da una bambina, il colmo del ridicolo per un poliziotto". Così, questo nuovo caso per lei e per il fido vice Garzon, inizia nella maniera più banale, sulle tracce di una minuscola ladra di pistole di non più di otto anni. Che rapidamente però la conduce in uno dei soliti inferni, covanti sottotraccia, in cui, procedendo tra qualche cadavere e passi falsi, si immerge la sua inchiesta di strada". E che la porterà a scoprire casi di sfruttamento infantile ed un conformismo sociale del tutto riprovevole. Tutto scritto, come al solito, in prima persona in questo Nido vuoto di Alicia Gimenéz Bartlett, Sellerio 2007.
Petra Delicado: acquista l'ultimo libro di Philip Roth, cerca di non perdere la pazienza, critica dei giovani, dei loro comportamenti e abbigliamenti "Sono orribili, pensai, fanno di tutto per cancellare la naturale bellezza della gioventù. A pensarci bene, diceva la stessa cosa mia madre, negli anni della mia adolescenza, ogni volta che mi vedeva uscire con un vecchio cappotto "da poeta maledetto", così lei lo definiva". I centri commerciali sono i "luoghi più inospitali, volgari e nauseabondi dell'intero pianeta". In crisi dopo il furto della pistola, la sua Glock. Riflessione sulla sua vita e sulla felicità in generale "Sono contraddittoria, lo so: quando l'azione mi coinvolge sento la mancanza della tranquillità, e quando riesco a vivere per un po' una tranquilla routine, sono ugualmente scontenta". Una personalità ben variegata. Se la prende con tutti ma capisce di essere lei la colpevole. Un disastro. Ostinatamente contraria al matrimonio "Basta guardare la gente che porta la fede al dito per adorare la solitudine", oppure "Per questo il matrimonio è così disastroso: impone un testimone costante e indiscreto alla nostra vita". Ricordi dei suoi due matrimoni. Nel primo era assorbita dall'evento mondano: invitati, parenti, il vestito ecc…il secondo era stato "un matrimonio divertente, quasi una parodia".
La infastidiscono i luoghi comuni anche se ammette che spesso si basano su fatti incontestabili. Deve vedersela con se stessa, con Fermin Garzon che ha una compagna che vuole sposarlo e con la sottoposta Yolanda che ha una relazione con un suo ex fidanzato. Tutti e due chiedono consigli. Roba da manicomio. Ad un certo punto "E poi, sono stufa di essere presa per una consulente matrimoniale". Una cosa è certa "Se accetti di esprimere un'opinione sui problemi personali di qualcuno, devi dire solo quello che l'altra persona vuol sentirsi dire. Nient'altro". Conosciamo già dai libri precedenti della Bartlett il rapporto di scontro, spesso ironico, fra lei e Garzon che in fondo si rispettano "Pensai che un uomo che ama a tal punto mangiare non potesse poi tanto sbagliarsi sull'umanità". Presa dai problemi della società "Di colpo mi tornarono in mente la responsabile del laboratorio, le operaie rumene, rinchiuse a cucire, i bambini di strada, la pornografia minorile. Il sorriso che avevo ancora sulle labbra sparì di colpo". E ancora "Quel caso mi angosciava per una sola ragione: avevo visto il volto del male". In crisi pensa addirittura di entrare in convento (un po' forzata eh?). Presa anche dalle attenzioni dell'architetto Marcos Antigas, un uomo che "non rientrava nei soliti schemi, aveva una sua originalità. Tranquillo, un po' assente, aveva qualcosa dell'hippy sognatore, ma anche dell'uomo razionale tutto d'un pezzo, perfettamente adatto alla realtà". La sua voce le fa ricordare alcuni momenti piacevoli della sua vita di bambina. Cambio di umore "Se prima oscillavo fra la passività e la depressione, ora ero in preda all'ansia più frenetica". Citato Versace "Tutti i villan rifatti adorano Versace". Contro il matrimonio ma consapevole anche dei problemi legati alla solitudine, il "nido vuoto" del titolo. Sulle donne "Certo che se gli esseri umani sono un disastro a livello globale, noi donne lo siamo all'ennesima potenza", e "Ma non c'è niente da fare, noi donne siamo come i tassisti, che detestano girare a vuoto e cercano immediatamente un nuovo cliente da far salire a bordo". Il rapporto con Antigas la aiuta. Non riesce a capire come possa essere tanto ricercato l'amore a pagamento. Ha i suoi bravi momenti di irritazione. L'ispettore Machado "Me l'avevano detto che eri attaccabrighe, e ora vedo che non avevano torto". Ma anche di commozione quando scoppia a piangere alla vista del corpo morto di una piccola ladra. Beve volentieri whisky. Filosofeggia "Ma forse nella vita tutto è così: aleatorio e ingannevole. Tutto mescolato, composito. La bellezza non implica necessariamente bontà d'animo, così come l'infanzia, l'innocenza, né l'amore è sempre compassione". Dopo averne dette di cotte e di crude sul matrimonio si sposa per la terza volta! Anche se le sembra di assistere al matrimonio di un'altra persona. Come è Petra vista dagli altri, e forse anche dalla stessa autrice, ce lo dice il commissario Coronas proprio alla fine del libro "Petra Delicado è attaccabrighe, ribelle, anarchica, testarda e, se mi perdonate l'espressione, una gran rompipalle". Ma tutti sono innamorati di lei.
Spazio Libero
Questa volta lo spazio libero è per ringraziare i responsabili del sito che mi ospitano, in particolare Mauro Smocovich e Chiara Bertazzoni, e i lettori che mi seguono.
Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it
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