Non siamo mai soli, a dispetto delle apparenze. Infatti, "siamo nove copie di noi stessi sparsi per il mondo". E quindi, attenzione ai propri duali: perché fra questi potrebbe celarsene uno fuori luogo. Anzi, Uno di troppo. Come nel romanzo d'esordio di Marco Tiano.

Un giallo classico, nella migliore tradizione di Agatha Christie: omicidio in una location chiusa, indagine regolare con un detective dal fiuto impeccabile e un turning point che rimescola le premesse.

Nell'amena cornice della provincia fiorentina, una gita di turisti inglesi si tramuta in tragedia: intrappolati una notte in un antico maniero, mentre infuria un nubifragio, essi si ritrovano spettatori del delitto di una compagna del gruppo. Ciascuno è sospettabile di omicidio e anche i ruoli cominciano a sfumare. E mentre si infittiscono le maglie delle relazioni pregresse fra i componenti della comitiva, l'intraprendente Hodel, con uno sguardo attento alle dinamiche psicologiche, assume il ruolo di investigatore. Un' indagine che lo mette a confronto con il presente, fino a scavare nel proprio passato. Una detection dai risvolti di lotta per la salvezza, perché una serie di prove e circostanze fa ricadere proprio su di lui la colpa dell'azione delittuosa.

Marco Tiano è nato a Siracusa nel 1983, dove vive e frequenta la facoltà di Architettura. Insieme la scrittura, coltiva la passione per la pittura.

Nel romanzo Uno di troppo denota estrema attenzione per il dettaglio e gusto nel tessere storie, pur fra qualche ingenuità di scrittura. Nel complesso, una base su cui lavorare per il futuro.