L'uccisore di ombre è il primo romanzo di Giacomo Giorgetti, a breve disponibile nella collana I luoghi del delitto della casa editrice Robin.

Antoine Crus è un killer professionista. Da dieci anni gira il mondo e ammazza le persone su commissione. E' ricco, spietato, invisibile. E questa è la sua forza. E' un uomo senza vita, senza legami, senza nulla di speciale e proprio per questo imperdibile.

Quando decide che è giunto il momento di regolare i conti con chi vorrebbe averlo tra i propri tirapiedi, comincia una guerra personale contro il mondo della malavita. Non è mosso da sentimenti, nè dalla morale, ma solo dalla voglia di distruggere il proprio avversario.

Gli elementi di un vero thriller ci sono tutti: i morti, l'azione, l'eroe accentratore e così forte da sembrare disumano. Eppure qualcosa manca a questo romanzo. Qualcosa che va oltre la mera costruzione della trama, che è affrontata con estrema cura e controllo dei particolari da parte dell'autore.

Manca, forse, quella capacità di andare a fondo, di scavare oltre la superficie, che permette di dare all'opera uno spessore diverso da altre.

La costruzione di un mondo credibile, umano, reale, che vada al di là delle vicende e che invece scavi maggiormente nel concreto.

Per fare un esempio su tutti: il romanzo si inserisce nella collana I luoghi del delitto, ma in esso non è presente un luogo a cui si fa riferimento. Il protagonista gira per il mondo, sfiora paesi, città, che però compaiono appena. Forse un'eccezione è rappresentata dal ritorno al paese natale, ma anche qui manca la capacità di arrivare alle radici.

Il tutto è appesantito da una patina di costruzione che rende il tutto filtrato attraverso una luce che inganna, che lascia una leggera sensazione di insoddisfazione.

Questo è sicuramente giustificato dall'ansia da "prima volta editoriale" che è diffusa tra gli esordienti. Capità perciò che la troppa cura alla costruzione del contenuto non aiuti l'autore a soffermarsi su quel qualcosa che faccia in modo che il libro venga annoverato tra quelli che si ricordano.

L'uccisore di ombre è comunque un romanzo piacevole, soprattutto per coloro che amano il genere thriller, scritto con uno stile asciutto, piano e pulito, poco autoreferenziale e privo di fronzoli. Inoltre resta l'opera prima di un autore che, ancora giovane, potrebbe fare la differenza con il prossimo lavoro.