Cuba: una Cuba umida, greve, intensa. Una Cuba che si sveste dai filtri, dai pregiudizi e dalle visuali dell'Occidente.

Una Cuba nera e viscerale, torbida e passionale.

Questo è quello che emerge da Nero e Avana, antologia di racconti curata da Giuliana Della Valle, pubblicata in aprile da Bookever Editori Riuniti.

Diciassette autori cubani, dipingono la propria terra, che è l'unica, vera, indiscussa protagonista di queste storie.

La tinta predominante il nero. Il nero dell'anima, delle passioni più oscure e profonde. Tutti i racconti, per quanto ciascuno peculiare e autonomo, ruotano intorno a un qualcosa di inquietante: la morte, l'odio, un cadavere impiccato, una violenza sessuale, un rito macabro....

Il fulcro di ogni storia non è tanto quello che accade, quanto l'atmosfera che evoca e che trasmette angoscia e senso di soffocamento al lettore.

Proprio per questo il quadro che emerge è quello di una Cuba lontana dal comune immaginario turistico, ma un'isola cupa e dilaniata, la Cuba dell'embargo e di Fidel Castro, degli emigranti e dei disperati. Personaggi piccoli, lenti, che ristagnano, incapaci di reagire a se stessi, alla propria quotidianità e che falliscono nel momento stesso in cui ci provano.

A tratti, forse, il ritmo rallenta troppo, creando una sorta di ristagno nella lettura, una certa attesa, che non sempre viene colmata nelle pagine successive. Nel complesso, però, l'antologia si può senza dubbio definire interessante, soprattutto per la visione cruda e disincantata di una terra profonda, bella e inquietante allo stesso tempo.