Un protagonista anonimo torna in Italia dopo essere stato rinchiuso in una clinica-laboratorio in Francia, con lo scopo di chiudere alcuni conti col passato e riprendersi i soldi che gli spettano di diritto.
Non ha ideali, non ha amici, non ha progetti. Un uomo ormai vuoto e spento. Il protagonista si trova, però, improvvismente catapultato in una vicenda complicata e confusa, la cui unica certezza sono i cadaveri di cui è costellata.
In breve ecco la trama di In giro per niente, di Vittorio Demetrio Mascherpa, di cui però si fatica a dire di più. Questo perchè il romanzo resta appena accennato, poco approfondito. E' un'opera di cui si intuisce la trama, si intravedono le mosse, ma poco altro. Purtroppo non comunica, non coinvolge, non emoziona.
In generale, perciò, il romanzo resta un'esperienza di lettura superficiale, che sfiora senza colpire, che scivola senza attaccare.
Pur trattando di tematiche forti, quali la criminalità organizzata e le ideologie politiche, manca al romanzo quel qualcosa che lo renda un libro di spessore, che riesca a insidiarsi e a far riflettere.
Forse alcune scelte stilistiche appesantiscono questa mancanza, quello che è certo è che al lettore mancano alcuni passaggi fondamentali, alcuni elementi chiave per andare a fondo, per seguire con passione la vicenda.
La sensazione generale perciò è quella di un grande romanzo mancato, di un'opera dalle grandi potenzialità latenti e inespresse, che avrebbe potuto dire molto, ma che non ha trovato i mezzi per esprimersi.
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