E' morto per noi, si potrebbe dire. E non servirebbe a niente. I martiri non servono, non più. Dire così potrebbe creare una "fede", una speranza, ma sempre e comunque una delega a qualcun altro, a qualcos'altro, che per magia o per miracolo risolva i problemi.
La magia non esiste.
Le persone muoiono veramente, non è una finzione.
Abbiamo ancora bisogno del nostro cervello e del nostro cuore. Di tutti e due e non di una sola cosa.
E allora qual'è la soluzione al problema mafia?
Non ce n'è una sola, ce ne sono tante, forse. E sul serio non basterebbero tutte le pagine del mondo per poterle elencare. Ma tra tutte queste la prima è: non dimenticare.
Quasi trent'anni fa moriva Peppino Impastato.
Vogliamo ricordarlo segnalando un cortometraggio disponibile in rete (www.youtube.com/watch?v=06DVITd3J34), Il silenzio uccide, scritto da Giorgio Capodaglio e diretto da Paolo Ricciotti.
E con le sue stesse parole:
Lunga è la notte
e senza tempo.
Il cielo gonfio di pioggia
non consente agli occhi
di vedere le stelle.
Non sarà il gelido vento
a riportare la luce,
nè il canto del gallo,
nè il pianto di un bimbo.
Troppo lunga è la notte,
senza tempo,
infinita
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