Sono passati ormai dieci anni da quando, un giorno non meglio definito del febbraio 1997, un gruppo di amici a Palermo decise, un po' per gioco, di dare il via a quello che oggi è il Fans Club Ufficiale dedicato a Andrea Camilleri.
Sembra ieri e invece sono passate decine di libri, centinaia di notizie, un numero non definibile di recensioni, tanti eventi...
Sembra ieri, ma sono proprio passati dieci anni. E in questo arco di tempo l'attività del Camilleri Fans Club è stata via via sempre più articolata, costante e produttiva.
La sede del club è, naturalmente, Vigata: recandosi all'indirizzo www.vigata.org è facile capire di cosa si sta parlando, del lavoro svolto dai soci, della fervida attività che viene svolta intorno all'autore, con un occhio di riguardo alla letteratura in generale.
Si è arrivati così nel 2007 e quale modo migliore per festeggiare questo importate compleanno se non con l'organizzazione del Primo Raduno Mondiale del CfC?
La preparazione di questo evento è partita ormai mesi fa e (se ne è già parlato anche sulle pagine di questa rivista) e finalmente la data prefissata è giunta.
E' la mattina del 29 aprile 2007, alle ore 10.00, quando al teatro San Genesio di Roma il tutto ha inizio. L'atmosfera è quella delle grandi occasioni: un po' di emozione nell'aria, un clima comunque informale e piacevole, un'accoglienza calorosa ai partecipanti.
Il raduno vuole infatti essere una sorta di bilancio degli anni trascorsi, un confronto diretto con Andrea Camilleri, uno scambio con l'autore, ma soprattutto vuole essere una festa, un momento di incontro e di unione tra i soci, tra chi spesso condivide esperienze, idee e vissuto solo attraverso il web. E così il raduno diventa l'occasione per rivedersi, per ritrovarsi, per riprendere i discorsi interrotti, uniti da colui che ha dato il via a tutto questo: il Sommo.
Quando alle 10.00 fa il suo ingresso in sala, Camilleri viene accolto da un caloroso applauso, ma, come nella miglior tradizione, un piccolo imprevisto dà il via alla manifestazione. Si comincia con un po' di ritardo, dovuto al mancato arrivo di Gaetano Savatteri, che dovrebbe svolgere il ruolo di moderatore, ma che ha avuto un imprevisto durante il viaggio da Palermo. Fa le sue veci, inizialmente, il Presidente del fans club, Filippo Lupo, che viene però salvato da Savatteri stesso, che arriva giusto in tempo per rivestire la propria funzione.
Comincia così una piacevole chiacchierata, il cui vero protagonista è il pubblico, che con le sue domande anima le due orette riservate all'incontro, sotto lo sguardo attento del moderatore. Gli argomenti trattati sono i più vari, l'autore si destreggia tra essi con abilità e maestria, tra una battuta sempre pronta, la giusta dose di serietà unita a un pizzico di ironia.
L'esordio spetta a Savatteri, che, in realtà, comincia con una domanda di rito: "Che effetto ti fa, Andrea, essere chiamato Sommo dai tuoi fans, quasi fossi il sacerdote di una nuova religione?"
E, rispondendo che accetta di buon grado questa definizione leggendovi ironia e affetto sinceri, Camilleri rompe il ghiaccio e dà il la all'incontro.
L'atmosfera di familiarità si palpa con mano, è evidenziata anche dal fatto che le domande da parte del pubblico non manchino: ci si confronta, si cerca soddisfazione a curiosità, si salta da un tema a un altro. Si parla perciò dei tempi che cambiano, di mafia, di Bernardo Provenzano, per citare solo alcuni argomenti.
Alcuni momenti ilari derivano dagli spunti lanciati dai partecipanti. A chi gi chiede di commentare la frase contenuta nel film I Cento Chiodi di Olmi "C'è più verità in una carezza che in tutte le pagine di questi libri.", Camilleri risponde che è possibile leggere un bel romanzo con una mano e nel frattempo fare una carezza con l'altra, lasciando intendere che le generalizzazioni spesso non contengono grandi verità e scatenando l'ilarità della sala.
Un argomento di grande interesse è chiaramente quello relativo alla lingua, alla ricerca linguistica e alla creazione del così detto "camillerese". C'è tra il pubblico chi sostiene che in realtà ultimamente Camilleri non osi più, mentre l'autore sostiene di aver dato il massimo da questo punto di vista con Il Re di Girgenti.
A questo proposito è molto interessante l'intervento di due dei traduttori delle opere di Camilleri all'estero, presenti in sala: Serge Quadruppani (traduttore francese) e Cecilia Jakobsen (traduttrice danese). Il tema posto è: tradurre/tradire. Come è stato possibile riprodurre nelle rispettive lingue un linguaggio particolare come quello ideato da Camilleri per i suoi romanzi? Entrambi hanno illustrato i propri "trucchi", le difficoltà incontrate, il gioco con i vocaboli che è l'unico mezzo per arrivare a creare qualcosa di simile al "camillerese", proponendo ai lettori locali un prodotto che sia il più vicino possibile come sensibilità linguistica a quella originale.
Non mancano inoltre le rivelazioni per tutti coloro che attendono con ansia le prossime uscite dei nuovi romanzi del Sommo. Alla domanda relativa alla mancata recente realizzazione di opere con una struttura simile a quella de La concessione del telefono o de La scomparsa di Patò, l'autore analizza lo stretto legame tra il contenuto e la forma dell'opera, concludendo che uscirà per Sellerio un nuovo romanzo storico, che sarà strutturato proprio attraverso la trascrizione di documenti e testimonianze, dal titolo Il nipote del negus. E Montalbano? Montalbano tornerà in libreria a maggio con il suo dodicesimo romanzo, La pista di sabbia, e l'autore anticipa che sarà sempre più dilaniato tra se stesso e il suo alter ego televisivo, oltre a essere sempre più in lotta con il suo autore, che a parere del personaggio, non gli rende la giustizia che merita.
Il tempo vola tra domande, riflessioni e scambi, così si arriva alle battute conclusive della manifestazione, che per i soci proseguirà al ristorante, gustando con il Sommo specialità siciliane. Il Presidente consegna all'autore un piccolo regalo preparato dagli iscritti al club: una raccolta delle pagine più belle dei romanzi di Camilleri, scelte dai soci, tra la sua vasta produzione.
Ancora una volta stupisce positivamente la disponibilità, la naturalezza e l'affetto dimostrati da Camilleri nel trascorrere qualche ora con gli iscritti al club perciò non ci resta che augurare dieci, cento, mille di questi raduni all'autore, agli organizzatori e a tutti i partecipanti!!!
Un doveroso grazie a CyberSalvia per le foto.
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