È uscito dal 12 gennaio 2007 in tutte le librerie italiane, edito dalla Felici Editore di Pisa, Quote latte rosso sangue, il primo romanzo dell’architetto navale fiorentino Massimo Gregori Grgic.
Protagonista del romanzo è Artù Amerio, un agricoltore vedovo il cui unico figlio viene ucciso dalla polizia durante una manifestazione contro la riduzione delle quote latte e le relative sanzioni.
Il dolore trasforma Artù da cittadino modello in spetato serial killer: l’uomo finge il suicidio e passa in glandestinità.
Assume diverse identità e cerca la vendetta uccidendo uomini politici molto in vista che ritiene, a torto o a ragione, colpevoli della morte del figlio.
Antagonista del contadino è il maresciallo Lamberti, un sottuficiale dell’arma che non si rassegna a credere che l’Amerio sia scomparso.
Braccato così dalle forze dell’ordine ed insidiato dalla sua stessa coscienza, Artù si avvia verso una fine irrituale.
Scritto con una prosa agile e scorrevole l’opera prende spunto da noti fatti di cronaca intorno a cui l’autore costruisce una travolgente trama gialla.
Predominante nella vicenda è la vendetta del protagonista a cui fanno però da sfondo diverse sottotrame come la storia d’amore di quest’ultimo e le indagini del maresciallo Lamberti guidate più dall’intuito che dalle circostanze.
Tutto questo conduce ad un finale insapettato di sicura presa sul lettore.
Il libro è inoltre infarcito di spassosi riferimenti alla classe politica italiana, di cui l’autore non sembra avere molta stima, ed anche se non si fanno nomi sono riconoscibili, all’interno della vicenda, i suoi maggiori rappresentanti.
L’unica pecca di questo romanzo, se proprio ne vogliamo trovare una, è la mancanza di equilibrio tra la vicenda principale e quelle che le fanno da contorno.
Nonostante ciò però questo prodotto è ben scritto e la sua lettura è vivamente consigliata agli amanti del buon giallo.
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