Joe R. Lansdale è uno di quegli autori molto popolari all'estero, che improvvisamente vengono scoperti anche in Italia e scatenano la traduzione a valanga delle loro opere. Sta accadendo con Jonathan Carroll, da più parti additato come "il nuovo Stephen King" (un'etichetta a onor del vero usata un po' troppo spesso, anche per autori italiani), e negli ultimi anni accade anche per il texano Lansdale. Per quest'ultimo in particolare esiste una messe tale di opere da tradurre che non stupisce l'abbondanza con cui sono comparse sue opere negli ultimissimi anni, da parte di molteplici editori (Einaudi, Fanucci, Addictions).

Lansdale ha non solo una grande abbondanza di scritti ma anche di generi trattati: dall'horror al pulp, dalla fantascienza al western, non c'è ambientazione che questo autore non abbia attraversato, come un ranchero al galoppo in una piana sabbiosa. Ogni sua prova è sempre caratterizzata da una verve spumeggiante e da un uso del dialogo che non trova eguali, con trovate linguistiche fulminanti. Del tipo: "era una rossa. I guai le stavano attaccati più che il prosciutto al culo di un maiale".

L'esempio è tratto da questo Rumble Tumble, quarto episodio che vede protagonista il dinamico duo Hap & Leonard, già visti nei precedenti Mucho Mojo, Il mambo degli orsi e Bad chili. Hap è bianco, democratico e di robusti appetiti eterosessuali; Leonard è nero, vota repubblicano ed è gay. Entrambi hanno una spiccata tendenza a menare le mani, o anche a impallinare il prossimo quando necessario - e nel profondo Texas ciò può capitare quotidianamente. Hap e Leonard hanno anche uno spiccato senso della giustizia, o forse della vendetta: in ogni caso, sono quel che più si avvicina a un paio di prodi cavalieri erranti quando c'è qualcuno nel bisogno. Questa volta poi è la donna di Hap, la focosa Brett, a domandare aiuto per rintracciare la figlia. Un compito non facile, visto che la ragazza si prostituisce per la mafia locale e sembra essere svanita nel nulla. Inizia così una serrata caccia che porterà il duo a scontrarsi con un nano logorroico, un biker assassino fattosi prete, un killer amante delle bistecche e un intero manipolo di messicani pronti a tutto – senza parlare, ovviamente, della mafia locale.

Rumble Tumble si mantiene nella media di altri romanzi di Lansdale: godibilissimo, con un ritmo scoppiettante e dialoghi che meritano l'iperbole coniata da Niccolò Ammaniti, tra i primi a far conoscere l'autore texano in Italia ("varrebbe la pena di imparare a leggere per poter leggere Lansdale"). La sensazione finale però è che il romanzo sia leggermente meno riuscito delle prove precedenti, in particolare quelle con protagonisti Hap & Leonard. Il dialogo, pur funambolico, alla fine fa assomigliare un po' tutti i personaggi tra loro; il duello finale non sembra essere poi questa gran cosa nell'economia della storia e di tutta la costruzione precedente. Quel che resta è comunque un buon romanzo, che i fan di Lansdale e di Hap & Leonard non si faranno certo scappare.