Quattro anni fa Pequod pubblicava La distruzione di Dante Virgili, libro che Mondadori aveva già editato nel 1970. Un romanzo in lode al nazismo, un'opera estrema, difficile, controversa, l'unico testo dichiaratamente hitleriano della letteratura italiana. Nel '70 La distruzione non ebbe l'attenzione che meritava, ma negli anni a seguire si aprì attorno al romanzo un acceso dibattito, tanto che, quando Pequod nel 2003 lo ripropose in libreria, il testo venne accolto con clamore.
Oggi Pequod ripete la sfida pubblicando l'inedito Metodo della sopravvivenza, il secondo romanzo di Virgili che insieme a un terzo mai scritto avrebbe dovuto comporre un'ideale trilogia. Come il precedente, anche Metodo della sopravvivenza è un libro estremo, "aristocratico", che sembra inevitabilmente destinato a suscitare scalpore e polemiche. Un romanzo che nel 1991 scatenò il braccio di ferro tra chi era favorevole e chi contrario alla pubblicazione. L'anno successivo Virgili morì e il suo Metodo della sopravvivenza non fu mai pubblicato.
Sulle vicende editoriali di questo libro Antonio Franchini fa una lucida ricostruzione nel portentoso Cronaca della fine, edito da Marsilio.
Se con la Distruzione Virgili ha dimostrato una veggenza impressionante (nel romanzo si prefigura l'attacco alle Torri gemelle a New York), il Metodo della sopravvivenza affronta, tra le altre cose, la figura di Saddam Hussein, anticipando di molti anni quello scenario di violenza e nichilismo che oggi riempie le pagine dei giornali. Metodo della sopravvivenza è atteso come il suo libro più terribile e visionario.
Dante Virgili è nato a Bologna nel 1928 e è morto a Milano nel 1992. Dopo aver lavorato presso la Fondazione Garzanti di Forlì, si è trasferito a Milano, dove ha lavorato nell’editoria. Ha pubblicato per lo più romanzi western, libri di avventure e gialli.
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