Dove finisce il noir dell'inquietudine e inizia l'orrore dell'abisso del sovrannaturale? A volte il confine si fa molto sfumato. E' quel che capita ad Angelo, obiettore in servizio civile presso la Croce Rossa di uno sperduto paesino del Valdarno.
Già la vita di un obiettore non è facilissima. Però ad Angelo iniziano a capitare alcune cose. Pessimi segnali dal mondo circostante, un paesino poco lontano da casa eppure quasi completamente alieno. Gli anziani del paese sono strani. I giovani non sono da meno. Tutti sembrano violenti o apatici. Anche il locale convento di suore sembra nascondere segreti inconfessabili. E che dire della vicina comunità di cura? C'è più nessuno rimasto normale in questo angolo di Toscana?
Una persona normale a onor del vero ci sarebbe. Si tratta di Augusto, un bambino che un incidente così banale da sembrare incredibile ha reso improvvisamente cieco, muto e sordo. Lontano dal mondo che lo circonda, eppure presente in un modo diverso da tutti gli altri.
Angelo inizia a mettere assieme questi indizi inquietanti che lo circondano. Forse non è solo paranoia. Forse questa terra antica nasconde qualcosa; forse tutti gli abitanti del posto sono legati tra loro in un disegno oscuro e inumano. Anche le torme di conigli neri che scorrazzano liberamente fuori paese, anche le buche e le formazioni rocciose, perfino il tempo atmosferico sembra essere parte di un grande complotto.
Pessimi segnali è un noir del bravo Enzo Fileno Carabba dalla storia non facile; è stato infatti pubblicato in Francia (nella prestigiosa Serie Noir dell'editore Gallimard) prima che in Italia, dove è finalmente giunto grazie ai tipi della Marsilio. Carabba confeziona un romanzo dove il realismo del noir sfocia volentieri nell'allucinazione dell'orrore fantastico, alludendo senza mostrare, suggerendo senza urlare. Il risultato è una storia travolgente, da leggere e rileggere per coglierne i mille particolari d'ambientazione e i sottili richiami interni. Non a caso è stato scomodato David Lynch per trovare un utile paragone atto a descrivere il surrealismo di questo paese dimenticato da Dio, contenente un'umanità così folle da risultare inquietantemente possibile. Dopo la Romagna nera di Eraldo Baldini, dopo le oscurità della provincia livornese descritte da Giampaolo Simi ne Il corpo dell'inglese, un altro autore italiano aggiunge un eccellente tassello alla descrizione di un'Italia provinciale in grado di mostrare tutte le sfumature del nero nostrano.
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