Ecco i libri pubblicati dalla casa editrice Meridiano Zero a gennaio: Niente di personale di Jason Starr e Surf City di Kem Nunn.
Niente di personale di Jason Starr: La paura mangia l’anima, dice un proverbio arabo. E Joey DePino ha molta paura: ha il vizio delle scommesse ai cavalli, non ha più soldi neppure per l’affitto, ha perso il lavoro e si è indebitato con gente poco disposta a concedere dilazioni. Per uno che è nei guai New York non è certo la città ideale, ma Joey è disposto a tutto pur di non precipitare.
David Sussman è un pubblicitario di successo, con un appartamento a Manhattan e una famiglia perfetta, ma anche lui ha molta paura. David ha scelto le avventure extraconiugali come rimedio alla classica crisi di mezza età. Peccato che la sua ultima preda, una orientale seducente ma con vaghe tendenze psicopatiche, abbia la pericolosa abitudine di prendere troppo sul serio le promesse che gli uomini fanno tra le lenzuola. E David, in una notte di confusione, le ha promesso tutto.
Certo Joey e David sono molto diversi. Ma quando il primo, per saldare i suoi debiti, cerca di coinvolgere il secondo in un piano diabolico, le loro vite si impigliano l’una nell’altra. Finendo per precipitarli in una sfida dove la morale è un’apparenza ormai neppure da salvare, e dove c’è tutto da perdere e niente di personale.
La scrittura asciutta, l’ironia sferzante verso i vizi della middle class newyorchese, le parentesi comiche e soprattutto il perfetto maneggio della trama fanno di Jason Starr - il cui ultimo libro Tough Luck è stato recentemente premiato con il Barry Award per il miglior tascabile dell’anno - uno dei noiristi più promettenti del panorama statunitense.
Surf City di Kem Nunn: Huntington Beach è un sole abbagliante, è i riflessi argentati sulle cromature delle Harley, è l’olio di cocco che fa luccicare i corpi abbronzati di ragazze seducenti. Huntington Beach è Surf City, la città del surf, sulla costa sud della California. Qui i maestri della tavola vi insegnano i segreti per domare le onde, attraverso il perfetto controllo della mente e del corpo.
Ike è arrivato dal deserto, da una strada polverosa dove il calore emanato dall’asfalto bollente sfuoca la vista del paesaggio. È venuto per cercare sua sorella. Ike è solo un ragazzo, ha con sé pochi soldi e un foglio di carta. Sul foglio ci sono tre nomi. Tre uomini partiti con Ellen per il Messico e ritornati soli.
Surf City non è però solo il suo volto solare, ma anche quel mondo notturno che si risveglia quando il buio inghiotte le falesie e si accendono le luci delle insegne per le strade. Voci che cantano la malia di una vitalità cupa, personaggi che iniziano Ike alla perdita della propria innocenza.
L’anello che congiunge questi due universi, che è anche la chiave del mistero che ha portato via sua sorella, è proprio lì, davanti agli occhi di Ike. Un logo scritto su una tavola da surf, un’onda incoronata di fuoco, con le parole Attingi alla sorgente.
Ma per attingere alla sorgente Ike dovrà attraversare gli abissi dell’io, la marea montante dell’eros e del desiderio. Dovrà conoscere una California che nessuna canzone dei Beach Boys ha mai cantato, percorsa da un senso d’abbandono che offusca il sole come una nube d’afa. E poi ritrovarsi sulla battigia, in compagnia di quelle anime aggrappate alla speranza, in attesa dell’onda perfetta.
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