Nasce in Italia per svilupparsi in molti paesi del mondo il progetto Bond Point, che raccoglie in una guida e in un esclusivissimo club i luoghi di culto frequentati dal mitico agente segreto britannico creato dalla penna di Ian Fleming. Il progetto, concepito da Luca Bonacini e Pietro Carlo Ferrario, si propone di raccogliere in due categorie tutti quei luoghi che sono stati frequentati da 007 nell’arco di oltre cinquant’anni di avventure cinematografiche e letterarie, o che sono entrati in sintonia con lo stile Bond per la scelta di un particolare arredamento, per un accessorio di moda, per l’atmosfera evocata e, ancor più, per una particolare selezione di cocktail, vini e vivande proposti ai clienti in conformità ai dettami bondiani. In poche parole quei locali che hanno trovato un denominatore comune nella quintessenza del bien vivre tipicamente bondiano o - parafrasando - del... "Bond vivre"!
Le due categorie selezionate sono denominate "Classic" e "Privilege". Fanno parte di diritto della categoria Classic solo ed esclusivamente i locali visitati da James Bond durante le sue avventure letterarie e cinematografiche. Bar, alberghi, ristoranti italiani e internazionali che sono ormai passati alla storia come un luogo bondiano per eccellenza.
Per quanto riguarda invece la categoria Privilege fanno parte della guida solo i locali ritenuti idonei e in sintonia con la filosofia dell’agente segreto britannico. Una commissione di esperti valuta le caratteristiche del locale (ambiente e ospitalità, servizio offerto, tipo di menù e di carta dei vini, scelta di champagne amati da Fleming, esecuzione dei cocktail bondiani, ecc.), e se risulterà idoneo potrà essere ammesso nell’esclusivo “club” internazionale.
Abiti eleganti, hotel di gran lusso, culto dello Champagne e dell’arte della miscelazione, James Bond nella sua carriera di agente segreto ha frequentato alberghi come il Cala di Volpe in Costa Smeralda, il Danieli a Venezia, il Miramonti a Cortina; ha cenato al ristorante del Hotel Cipriani di Venezia e a Le Jules Verne a Parigi; ha ordinato oltre 200 drinks nei bar più alla moda del momento, dal Bottoms Up Club di Hong Kong al Caffè Martinique di Nassau. Anche nella realtà, i tantissimi appassionati di James Bond possono dunque immedesimarsi nei panni di 007 e vivere come in un’avventura, iniziando a ordinare un Vodkatini agitato, o un Vesper con l’ormai introvabile Lillet, partecipando a feste esclusive in abito da sera ed arrivandoci, magari, in motoscafo o in Bentley.
Dietro a questa simpatica iniziativa c'è l’associazione culturale Shaken, not Stirred! (letteralmente “agitato, non mescolato”) con sede a Modena, che si propone di promuovere ogni iniziativa intesa a valorizzare il mito di James Bond nel settore dell’ospitalità e dell’enogastronomia in modo divertente ed esclusivo. Mira inoltre a pubblicare riviste e libri, e a sviluppare ed organizzare eventi, mostre, seminari e convegni a tema legati al mito bondiano e all’enogastronomia in genere. L’associazione è stata fondata da Luca Bonacini e Pietro Carlo Ferrario.
Luca Bonacini, barman-sommelier, appassionato gourmet modenese, con la passione della letteratura, ha editato nel 2000 il volume sui locali storici d’Italia, Di Caffè in Caffè tra miti storia e leggenda. E’ titolare del Caffè dell’Orologio di Modena, migliore Caffè d’Italia nel 2003 secondo la guida del Gambero Rosso, dove negli ultimi dieci anni ha organizzato oltre 130 mostre d’arte e/o approfondimento storico/letterario. E’ stato coordinatore e promotore della mostra itinerante “Inchiostri d’Autore a Caffè” (lettere inedite dei grandi poeti e scrittori del Novecento ). Ha preparato una ricerca sui cocktail e i bar preferiti da Ernest Hemingway già coordinata in una mostra e in un convegno all'Università di Torino. E' stato insieme al bibliofilo Paolo Salvarani, durante il Festival della Letteratura di Mantova, il promotore della mostra "Quella nera Traccia": il caffè come luogo di incontro, il caffè come sostanza che fa incontrare le persone, il caffè come culla dove gli scrittori più rappresentativi del novecento italiano, hanno composto versi, vergato lettere, scritto romanzi..
Pietro Carlo Ferrario, nato a Pavia, è avvocato del Foro di Modena, dove si trova anche uno dei propri studi. Specialista nel diritto civile, industriale e fallimentare. Oltre a essere co-presidente della “Shaken, not stirred”, è tra i fondatori della rassegna culturale “Corti Nosce” nel Salento. Pubblica studi specifici di diritto civile e commerciale per la Giuffrè e la Giappichelli ma anche approfondimenti di carattere saggistico inerenti al cosiddetto “Bond vivre”: Bond Drinks, ricettario dei cocktail bondiani stilato con Luca Bonacini; la monografia sugli champagne di 007 presente in Mai dire mai a un Martini Dry, libro di racconti di scrittori celebri curato sempre insieme a Bonacini ed edito da Aliberti; scrive per la rubrica “Il Bond-gustaio” di “Quarterdeck”. Presta attività di consulenza per la D. & C. S.p.a., importatrice della Wilkin and Sons Tiptree, del Mouton Roschild e di altri marchi citati da Ian Fleming. Nel 2006, dopo aver conosciuto Barbara Broccoli e Michael G. Wilson, ha preso parte alle riprese di Casino Royale a Villa Balbianello di Lenno, vivendo il set e comparendo in alcune scene accanto a Daniel Craig, Eva Green e Giancarlo Giannini.
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