La nostra galleria di detective lady si arricchisce di un altro personaggio: la signorina Kathy Mallory della polizia di Manhattan protagonista di Come una bambola di stracci (e non solo) di Carol O’Connell, Piemme editore 2006. Andiamo al sodo “Manhattan. La galleria d’arte è avvolta dalle note di musica jazz che si intrecciano piacevolmente alle chiacchiere degli invitati. Al centro della sala un’opera in particolare cattura lo sguardo. Sul pavimento c’è un corpo inerme, accasciato, con gli occhi sbarrati e rivoli di sangue che scorrono riversandosi a terra. Sul petto dell’uomo un cartellino indica il titolo dell’opera: “Morto”. In realtà non si tratta di un’opera ma di un omicidio. Per essere più precisi di Dean Starr, professione artista. Ucciso con un rompighiaccio. Incontro tra il critico J. L. Quinn e il sergente Riker. Il quale Riker gli chiede se ha letto l’articolo di Andrew Bliss che ha una sua teoria sulla evoluzione della storia dell’arte: prima i graffitari (l’artista che attacca l’architettura), poi i vandali che hanno rovinato il lavoro degli altri (l’artista che attacca l’arte) ed ora con l’assassino di Dean Starr l’artista che attacca l’artista.
Due cosette su alcuni protagonisti.
Emma Sue Hollaran, presidente della Commissione arredo Urbano, decide come finanziare i fondi per le opere destinate ad abbellire la città. Brutta da far paura sempre sotto i ferri del chirurgo plastico. Innamorata di Gregor Gilette il padre di Aubry la ragazza uccisa e marito di Sabra impazzita e scomparsa dopo la morte della figlia.
Andrew Bliss alcolizzato critico d’arte si è piazzato su un attico da dove motteggia tutti quelli vestiti male (secondo lui).
Ma a noi interessa Kathy Mallory, venticinque anni, figlia adottiva dell’ispettore Markowitz e di Helen, ora defunti. Una bella ragazza elegante “Era alta e indossava scarpe da corsa nere di ultima generazione, jeans firmati e una maglietta di seta. Sulle spalle del blazer di cashmere, portava un lungo soprabito nero. Il taglio dei capelli veniva da un salone della Cinquantasettesima Strada, Quinn ci avrebbe scommesso tutto il suo patrimonio. Ma non il colore perché quella straordinaria creatura era una bionda naturale, della sfumatura oro brunito”. E ancora “La segretaria la scrutò dalla testa ai piedi, soffermandosi sulle scarpe da corsa di marca e sugli occhiali firmati”. In ogni caso attraente con qualsiasi capo di abbigliamento “Gregor la condusse in cucina e le offrì un caffè, notando che il passaggio dall’abito ai jeans non le aveva tolto un grammo di fascino”.
Bene, osservando quella di Mallory “Nulla trapelava della personalità di chi ci viveva. Tutto era anonimo, spartano, discreto. Non si vedeva un libro né un oggetto. Come se lì dentro abitasse una macchina”. Lei stessa sembra rendersene conto “Mallory si guardò attorno domandandosi cosa vedesse l’uomo nel suo salotto.
In concreto abbiamo la solita situazione familiare disgraziata (orfana di genitori adottivi), una detective lady più giovane del solito, in linea con quelle eleganti o che comunque tengono alla loro persona.
Il personaggio ha riscosso un vero e proprio successo per la sua storia passata (piuttosto burrascosa di piccola ladra), per il suo carattere chiuso e un po’ misterioso e per i suoi occhi di “ghiaccio”. Una vera “tosta”, “dura come il granito”. Me ne sono accorto spigolando qua e là in internet dove ho incontrato un bel numero di suoi aficionados. Credo che il successo sia dovuto in buona parte a questa sua “chiusura” sentimentale. Una bella “furbata” (se di furbata si tratta) dell’autrice che tiene il lettore in sospeso su quando questi occhi di ghiaccio si scioglieranno. E funziona.
Spazio libero
C’è il boom delle gialliste. Ormai se ne trovano a bizzeffe come ho dimostrato (in minima parte) con il mio primo articolo. Se non ci si sta attenti si pestano. La spiegazione del loro successo?
Sito dell’autore www.libridiscacchi.135.it
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