Una regione balcanica dimenticata da Dio.

Un’epoca oscura e impregnata di superstizioni.

Un cavaliere dal passato misterioso.”

Con queste tre frasi promozionali, la TEA DUE sintetizza Il Magister, una proposta “original” (così la collana definisce gli inediti per il nostro mercato editoriale, pubblicati direttamente in tascabile) che è opportuno, per tematiche e qualità, segnalare anche su ThrillerMagazine.

Riportiamo la trama dal risvolto di copertina:

“Seconda metà del XII secolo. Lupo di Pietravecchia è un cavaliere che ha abbandonato la via delle armi e si è ritirato in una regione impervia dei Balcani, le Meteore. Vive come un eremita dopo anni di lunghi viaggi e alterne fortune in Europa e dopo la terribile esperienza della Crociata, che l’ha lasciato ferito nel corpo e nello spirito e convinto di dover espiare una grave colpa. Ha rarissimi contatti con il piccolo villaggio che si trova vicino al suo eremo. La gente del luogo, che lo chiama Magister, lo teme e lo rispetta, e ne osserva con sospetto le strane abitudini. Ma questa volta il male che si è abbattuto sulla piccola comunità è troppo spaventoso e un gruppo di contadini si decide a chiedergli aiuto. Un giovane religioso, infatti, è stato trovato brutalmente ucciso nei pressi del borgo. Il corpo straziato ha fatto pensare all’assalto di un animale ma quando, poco tempo dopo, un’altra vittima viene trovata con gli stessi segni, i contadini spaventati pensano subito all’opera di una strega. Lupo, che conosceva la seconda vittima, un suo vecchio compagno d’armi, sente di non potersi tirare indietro: affronterà l’indagine, anche perché percepisce intorno ai delitti qualcosa di ben più sinistro...”

Il Magister è stampato in un’edizione speciale rispetto allo standard dei tascabili TEA: formato più grande del solito, grafica particolare, brossura con risvolti di copertina, 308 pagine, prezzo di 10 euro.

L’autore è il francese Gilles Salvini, un professore di Storia nelle scuole superiori, profondamente appassionato e studioso dell’Europa medievale, con particolare riferimento all’area mediterranea e balcanica.

Salvini è al suo primo romanzo, ma l’esordio è decisamente apprezzabile.

Il Magister è uscito a novembre. Ve ne diamo informazione con qualche giorno di colpevole ritardo perché è stato leggendolo che abbiamo scoperto di avere tra le mani un mistery coinvolgente, e non solo un romanzo storico (materia fuori topic, su TM), peraltro dall’insolita cornice. Un’opera prima valorizzata da un tratto sorprendentemente sicuro, professionale, calibrato. Sia nella conduzione della trama, sia nella gestione dei personaggi, degli sfondi, delle singole scene, dei dialoghi. Un “giallo” storico dove il thrilling è presente in più forme. Non ultima, l’atmosfera greve, di paura e sospetto, esasperata dalle credenze dell’epoca, ben ricreata da Salvini.

La struttura, comunque, è quella tipica del whodunit, con un ambiente circoscritto e personaggi dichiarati e definiti, calata però come si diceva in un originale scenario storico/geografico. I “red herrings”, i falsi indizi, sono piazzati con cognizione e padronanza dei meccanismi narrativi del genere, e garantiscono una suspense sempre presente.

Non gridiamo al capolavoro, né possiamo affermare sia una novità assoluta se analizziamo il puro canovaccio, ma di sicuro un lavoro estremamente godibile che, soprattutto, si discosta, grazie ad una “sua” marcata, personalità dalle impostazioni di svariati dei gialli storici approdati in libreria di recente. Per la soddisfazione di chi scrive, e di chi legge. Insomma, propria una gradita scoperta.

Sì: abbiamo motivo di credere che ritroveremo, tardi o tosto, Lupo di Pietravecchia. Anzi, ci contiamo.