Chi si nasconda di preciso dietro allo pseudonimo di J.P. Rossano nessuno lo sa. L'unica cosa certa è che questo torinese trentottenne è l'autore de L'ultima stoccata. Si tratta di un thriller, opera prima dell'autore, pubblicato dalla casa editrice Il Molo, nella collana Il Faro.
La vicenda si snoda attorno a un nome. Il nome del poliziotto corrotto che vende informazioni a un'organizzazione criminale. Intorno alla ricerca di questo nome una scia di sangue che colpisce tutti coloro che sanno qualcosa. Jarno Chesseur è un detective privato, dal passato doloroso e, seguendo un caso di infedeltà coniugale, si trova coinvolto nella complicata vicenda.
La trama di questo thriller tutto italiano è ben strutturata; l'autore crea, soprattutto con lo scorrere delle pagine un ottimo grado di tensione e mantiente elevati l'interesse e la curiosità del lettore che desidera, a sua volta, scoprire la verità.
D'altro canto, forse, l'opera è un po' carente nella caratterizzazione dei personaggi, che paiono appena accennati e poco approfonditi. Questa critica non è rivolta a tutti, ma con un lavoro di scavo un po' più approfondito, le pagine del libro sarebbero state popolate da figure più intriganti e coinvolgenti. Cosa forse un po' strana è che questa critica si applica più ai protagonisti che alle comparse. Alcune di esse, infatti, seppur appena accennate, rendono perfettamente la complessità della propria umanità e del proprio ruolo.
In generale L'ultima stoccata risulta un romanzo di piacevole lettura, estremamente godibile, scritta in modo lineare e fruibile, che pecca a tratti di alcuni errori dovuti senza dubbio al fatto di essere un'opera prima.
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