Cade proprio a fagiolo la lodevole iniziativa di Qui comincia la lettura (vedi notizie/3799): è l'occasione perfetta, infatti, per riscoprire uno dei romanzi più famosi della nostra scrittrice ottocentesca Carolina Invernizio.
Il bacio d'una morta - una storia solo apparentemente semplice - inizia in medias res: il mite e liliale Alfonso raggiunge infatti la sorella Clara, che sa essere in grave pericolo, solo per scoprire che ella è già morta e sepolta! Ma il fratello insiste per rivederla almeno un'ultima volta e, scoperchiata la bara, con impeto necrofilo e pure un po' incestuoso, posa le proprie labbra su quelle della pallida morta... solo per coglierne un fremito, debole ma inequivocabile, di vita!
La poveretta viene portata in salvo, il becchino che l'aveva sepolta viva decide di cambiare mestiere per non correre più rischio di riservare lo stesso trattamento ad altri presunti morti, e i due fratelli possono finalmente ricongiungersi. Da qui parte un lungo flashback, in cui Clara racconta ciò che le è accaduto in precedenza. Ecco che vediamo in rapida successione gli eventi più importanti della sua vita: l'infanzia ricca di grazia e candore; la scoperta dell'esistenza di un fratello, allontanato dal padre perché ritenuto figlio della colpa e allevato da un violento capraio; il suo salvataggio di nascosto dal padre stesso; l'incontro con un giovane affascinante come Guido Rambaldi. Sembrerebbe tutto bello, già degno di un lieto fine da fiaba, e invece... invece no. Perché una seducente ballerina creola, la diabolica Nara, sfrutterà tutto il proprio corredo di arti femminili e fascino esotico per sedurre Guido. Riuscirà a trasformare l'aitante galantuomo in un pupattolone privo di nerbo, che arriverà a tormentare in ogni modo la povera Clara fino ad avvelenarla e seppellirla, credendola morta... Ma una volta salvata dal proprio destino luttuoso grazie al bacio di Alfonso, la pallida eroina troverà il modo di usare tutta la propria virtù per riscattare il marito e ricondurlo nuovamente sulla retta via.
Il bacio di una morta è la summa del romanzo d'appendice: contiene avventure e passioni, tradimenti e virtù, esempi altamente edificanti di umanità e personaggi cattivi altrettanto assoluti. Visto con l'occhio del lettore odierno, questo feuilletton apparirà forse talvolta un po' kitsch: l'eroina della storia, per esempio, sviene una pagina no e l'altra sì, in conformità a certi stilemi del tempo. Ciononostante, il romanzo è assai godibile e merita di essere letto non solo nell'ottica di una "operazione nostalgia" o come documentazione di un'epoca, ma anche come storia ancora degna di attenzione. Il lettore moderno non deve infatti farsi ingannare dall'apparente facilità del romanzo: essa cela al fondo una struttura che è la stessa di tutte le storie eroiche che l'umanità si racconta da sempre, ossia il "viaggio all'altro mondo" da quale l'eroe ritorna, trasformato e arricchito, con i mezzi per portare salvezza nella sua realtà (ci stiamo rifacendo esplicitamente alla teoria de L'eroe dai mille volti di Campbell). In questo caso abbiamo addirittura un doppio viaggio iniziatico: quello di Clara, che "muore", almeno metaforicamente, per tornare alla vita, rinascendo dalla crisalide della sua tomba; e quello di Guido, che deve fare un viaggio altrettanto oltretombale nei Campi Elisi (per lui non a caso rappresentati dagli Champs-Elysées!), dove incontra la controparte gotica di sua moglie, prima di riuscire a ricongiungersi a lei.
Altro particolare interessante è che per manifestare questa ricchezza implicita, avvertibile più a livello istintuale che non razionale, Carolina Invernizio scelga un linguaggio semplice, popolare, immediatamente accessibile a qualsiasi tipo di pubblico. Non è certo una semplificazione o un difetto; anzi, è una scelta ben precisa, quasi un manifesto per arrivare direttamente al vasto popolo dei suoi lettori, a prescindere dal loro livello culturale (un'idea da scoprire, o forse riscoprire, anche da parte degli autori del giorno d'oggi).
Il bacio di un morta è, in conclusione, un romanzo da riscoprire, con qualcosa da raccontare anche ai lettori e scrittori del XXI secolo.
Bentornata, Carolina!
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID