L’uscita in DVD di un film malauguratamente non arrivato in Italia della scorsa stagione, si presta ad alcune considerazioni. Che in Francia ci sia un maggiore attenzione al prodotto popolare nazionale è un fatto risaputo e dopo Vidocq, Arsenio Lupin, e le Brigate del Tigre questo film dedicato a una delle colonne dello spionaggio avventuroso popolare degli anni 60 - Hubert Bonisseur de la Bath, OSS117, appunto - ne è la conferma. Se nel nostro paese ci fosse un atteggiamento meno snobistico verso la nostra narrativa popolare forse non salterebbero fuori i soliti soloni a ripeterci continuamente che l’Italia non ha tradizione nel racconto d’avventura popolare…
Pensate cosa si potrebbe fare ripescando non solo gli eroi salgariani, ma valorizzando tutta la produzione “gialla” del nostro paese modernizzandola (Il segno del comando, i gialli televisivi di Felisatti e Pittorru), o gli eroi avventurosi alla Tommy River, solo per fare qualche esempio che va a ripescare in una memoria quasi dimenticata.
Secondariamente in attesa di vedere se realmente la produzione del nuovo film di James Bond abbia deciso di cambiare rotta virando verso un più crudo realismo, tra l’altro più vicino ai romanzi di Fleming, possiamo goderci questa commedia i cui tono scanzonati superano i momenti d’azione e per una ragione precisa.
La formula della spy-story degli anni 60, quella proposta appunto da Jean Bruce, creatore di OSS117 e pubblicato con successo da Segretissimo in quegli anni, ormai è superata. Rivederne meccaniche e luoghi comuni oggi fa sorridere e con tale spirito va affrontato questo film che preme sul pedale dell’ironia semplicemente sottolineando alcuni aspetti tipici del filone di quegli anni. Il viso deliziosamente stupido di Jean Dujardine si adatta perfettamente a questo OSS117 che per l’occasione è diventato un agente tutto francese.
Sentite la trama. Dopo un prologo rigorosamente in bianco e nero ambientato nel 1945 in cui Hubert e il fido collega jack s’impadroniscono dei piani della V2 gettando da un aereo un ufficiale tedesco passiamo al technicolor che ci fa sbarcare in un cinemascope anni 60. la vicenda, intelligentemente, si svolge nell’Egitto del 1955 ispirata a diversi romanzi di Bruce senza volerne citare uno in particolare. Spaccone, gaudente, un po’ ebete, Hubert parte alla volta dell’esotico Cairo per indagare sulla morte del fidoJack e sulla sparizione di una nave russa, il Kapov, carica di armi. Chi sta dietro il complotto? La bella principessa figlia del deposto re Faruk, un gruppo di islamisti fanatici noti come le Aquile di Kheops, un gruppo di nazisti - il cui capo è amico fraterno del tedesco ucciso nell’incipit - o un losco commerciante russo?
C’è persino l’onnipresente presenza dello spione con il fez che aspetta all’aeroporto il nostro eroe e subito ne trasmette l’arrivo a un capo misterioso, secondo la tradizione di questo genere di film. E secondo la tradizione ci sono donne sensuali e disponibili tra cui la bella Larmina che cambia campo conquistata dal fascino di OSS117 prima che questi smascheri il vero colpevole - non vi diciamo chi è ma se siete esperti del genere avete già capito - e cade tra le sue braccia mentre la nave carica d’armi esplode nel canale. Non mancano spettacolari quanto incredibili cascades stile anni 60, un duello-spogliarello di "femmine” adeguatamente abbigliate in lingerie di classe, arabi incappucciati e insomma tutto ciò che ci ha fatto sognare in quegli anni. L’operazione è ardita a partire dall’ambientazione anni 50 e sa di nostalgia ma lo humour prevale sull’avventura e il cliché viene sfruttato per innescare un’operazione che ci dimostra come oggi non sia più possibile raccontare seriamente una storia di spionaggio in questi termini. Però che divertimento… alla fine siamo pronti a partire per l’Iran delle multinazionali del petrolio con Hubert verso una nuova avventura.
E se proprio siete degli inguaribili romantici potete assicurarvi l’edizione per collezionisti che comprende un magnifico libretto con il foto-film della vicenda, un secondo disco di 73 minuti con interviste, trailer e altri documentari oltre a un imperdibile statuina commemorativa in ceramica.
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