E' uscito un libro di uno scrittore portoghese, Luis Miguel Rocha, pubblicato dalla casa editrice Cavallo di ferro, che si intitola: La morte del Papa. Questo libro, a detta dell'autore, gli sarebbe stato "ispirato" da un misterioso personaggio, membro della P2 e proveniente dal mondo dei servizi segreti, mandante ed esecutore di tanti delitti, che si autoaccusa dell'uccisione di Papa Luciani. "Non posso dire chi furono gli esecutori materiali - avverte l'autore - ma i mandanti sì: Marcinkus, Calvi e Gelli".
In una intervista rilasciatami il giorno 12 ottobre a Falcade, Belluno, dalla nipote di Papa Luciani, la signora Maria Pia, la stessa afferma che "Non crede molto alla tesi del complotto". Piuttosto si sofferma su alcune stranezze che sono certe e datate. "Quindici giorni dopo essere stato eletto Papa, Albino Luciani invitò la nipote - di passaggio a Roma - a pranzo in Vaticano. Dopo aver pranzato il Papa cercò affannosamente, e testardamente, una medaglia che raffigurava la Madonna di Guadalupe, avuta in regalo dal Presidente del Messico. In Messico la Madonna di Gudalupe viene chiamata anche "Morena". Papa Luciani la voleva dare alla nipote perchè la figlia si chiama Morena. E ora lavora come medico a Modena e porta sempre con se questa medaglia. Nel lasciarsi con lo zio la nipote gli disse: "Non occorreva che cercassi la medaglia a tutti i costi. Potevi darmela un'altra volta". Albino Luciani rispose che "forse non ci sarebbe stata un'altra volta". Una risposta inquietante.
Ma secondo la nipote ancora più inquietante è il fatto che "Papa Luciani fece 4 testamenti. Il primo quando era nella Curia di Belluno. Il secondo quando era Vescovo a Vittorio Veneto. Il terzo quando era Patriarca a Venezia. Il quarto dopo essere stato eletto Papa". I primi 3 testamenti sono stati ritrovati, il quarto redatto In Vaticano è sparito. Non è mai stato ritrovato!?.
Una domanda: "Signora Maria Pia, alcuni periodici e lo scrittore Rocha parlano di "fogli di lavoro" che Papa Luciani stringeva tra le mani al momento della morte e che sarebbero finiti chissà dove. Forse anche nelle mani di agenti segreti del Vaticano".
Risposta: "Non diciamo siocchezze! Mio zio aveva si tra le mani dei "fogli di lavoro" perchè ogni mattina i prelati gli portavano due valigie di materiale che lui doveva leggere e prendere delle decisioni. Quei fogli dovrebbero essere secretati e trovarsi in Vaticano. E non nelle mani di spie o cardinali. Almeno che non sia successo qualcosa di cui nemmeno noi siamo al corrente".
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