Un giallo istantaneo, veloce, secco e tagliente. Un autore senza nome, che con dialoghi serrati e ricostruzioni attente si lancia in ipotesi, tesi e complotti. Le elezioni politiche del paese si sono appena concluse, le urne vengono aperte, comincia lo spoglio, tutto sembra chiaro e già scritto, la vittoria sarà netta, i sondaggi sono stati chiari, ma…, ma all’improvviso qualcosa non quadra più, i dati non corrispondono, i flussi di voti dal Quirinale si interrompono misteriosamente, l’altra parte, da tutti data per sconfitta, comincia a recuperare punti su punti. Possibile che tutti gli exit pol abbiano sbagliato? Possibile che tutti i sondaggi abbiano fallito? O forse c’è qualcosa di più…? Qualcosa di inimmaginabile… di troppo assurdo e fantasioso per essere vero! Possibile che qualcuno abbia truccato le elezioni?

Il broglio, romanzo pubblicato dalla Aliberti editore nella collana I lunatici, è senza dubbio un romanzo originale e innovativo, scritto quasi interamente in presa diretta, scritto da qualcuno, che si maschera dietro un nom de plum, e che, senza dubbio, è un addetto ai lavori, quasi sicuramente un giornalista parlamentare (troppo precisa e attenta la descrizione delle dinamiche editoriale e della vita dei corridoi della politica). Il romanzo nonostante qualche piccolo limite, scotto inevitabile con una stesura così rapida (anzi rapidissima), si lascia apprezzare proprio per i dialoghi veloci ed il ritmo serrato della narrazione, che cambia freneticamente punto di vista e interlocutori, cercando di riprodurre nel suo intreccio la convulsione dei momenti di incertezza e tensione descritti nella trama. I protagonisti sono tanti, lo potremmo quasi definire un romanzo corale, i loro nomi sono mascherati, ma facilmente riconoscibili, c’è ne per tutti… politici, giornalisti, sondaggisti, direttori di giornali e tanti altri. Le voci si rincorrono, i sospetti si addensano, mentre tutta la vicenda precipita inesorabile verso la più ovvia delle conclusioni, il più italiano dei finali, in un giallo fantapolitico che porta un po’ di novità in un panorama letterario a volte stagnante.