Il poliziotto si alzò dal letto ed iniziò a rivestirsi. Laurie lo guardava con odio, sperando che gli venisse un infarto da un momento all’altro. Aveva voglia di fumare, ma aveva finito le sigarette. Pensò di chiederle al porco, anche se avrebbe preferito non chiedergli proprio nulla. Aspettò qualche secondo cercando di trattenersi, ma il bisogno del fumo era troppo pressante e la puttana cedette.

- Potresti darmi almeno una sigaretta?

L’uomo si chiuse la cintura intorno al ventre prominente e le lanciò un pacchetto di Pall Mall tutto stropicciato. Laurie l’aprì e prese l’unica sigaretta che conteneva accendendola con un fiammifero sfregato sulla parete. Per qualche istante l’odore del zolfo coprì quello di sudore e sudiciume che avvolgeva la camera ad ore.

- Voi troie siete tutti uguali cazzo. Vi disinfettate la bocca con le cicche sperando che basti a togliervi via dalla lingua quell’odore di carogna. Non vi ha mai detto nessuno che hanno inventato il dentifricio? - domandò il poliziotto corrotto abbottonandosi la camicia.

Laurie, che da bambina sognava di diventare una veterinaria, espirò una boccata di fumo e gli rispose mostrandogli il sottile dito medio. Da curare gli animali ad andarci a letto, era un bel salto.

- Mmmmpf. Non ti prendo a schiaffi solo perché è Natale troia. Dovresti ringraziarmi.

- Questa è l’ultima volta Danborn. Spero che te la sia goduta fino in fondo.

- Ehy troia! Guardami bene! - disse il poliziotto corpulento aprendo la bocca in un ghigno fetido e minaccioso quanto un rapporto sessuale senza preservativo con una squillo di strada. «Non parlarmi più con quel tono. Mi hai rotto i coglioni con le tue stronzate.

- Nessuna stronzata Danborn. Da stanotte ho chiuso. - gli rivelò la donna scura di lividi coprendosi il seno con il lenzuolo sporco. La fioca luce dei lampioni che entrava dalla finestra malconcia illuminava a piccoli sprazzi la lercia stanza del fottuto motel di Quincy.

- Hai chiuso eh? - Il poliziotto scoppiò a ridere. - E dimmi un po’, Quincy che ti ha detto?

- Non ne avete parlato?

- Non parlo con i papponi.

- Beh, si è arreso all’idea.

- Tu stai cercando di rovinarmi la notte di Natale ragazzina, ma oggi son così buono che farò finta di non averti sentito. - replicò il poliziotto indossando la pesante giacca di tweed. I fari di una macchina bucarono la tapparella e fecero brillare il grosso anello d’oro che l’uomo portava all’anulare della mano sinistra. Da grandissimo figlio di puttana qual’era, non se lo toglieva mai quando si scopava gratis le puttane della sua zona.

- No sbirro. Hai sentito benissimo invece... Prendo i miei soldi e me ne vado via da questa città di merda.

- Te ne vai via eh?... E dimmi, dove stavi pensando di andartene?

- Questi non sono affari che ti riguardano.

L’uomo s’infilò una mano nella tasca della giacca e tirò fuori un tirapugni in ferro che fece roteare intorno alle dita grassocce.

- Un’altra risposta sbagliata troia e ti mostro come si usa questo giocattolino. - borbottò il poliziotto dalla voce roca calcandosi sulla nuca il cappello.

- Per le tizie come te non c’è futuro piccola. E a nessuno importa un cazzo di voi... Nessuno a parte noi.

- Chi quelli come te e quelli come Quincy?

L’uomo annuì infilandosi uno stecchino logorato dalla saliva in bocca.

- Ma certo, come cazzo ho fatto a non rendermene conto? Siete dei sant’uomini. Ci date un posto per dormire e un bel lavoro. Peccato solo che vi prendiate il settanta per cento delle entrate e ci violentate dopo averci ammazzato di botte.

- Stai oltrepassando al linea troia. Chi cazzo pensi che sia? Chi cazzo porta questa? - disse l’uomo portando la mano alla fondina che aveva legata alla cintura. Quando la toccò s’accorse che era vuota.

- Cerchi questa? - domandò Laurie puntandogli contro una grossa automatica.

- Puttana! - gridò lo sbirro buttandosi contro la donna. La puttana fu più veloce del grosso maiale e gli sparò due colpi alle gambe. Il poliziotto cadde a terra gemendo di dolore. Gli spari erano stati attutiti da un silenziatore che Laurie aveva comprato per trenta dollari da un nero che spacciava crack a qualche isolato da lì. Quella era la sua ultima notte, e aveva programmato tutto. Come si diceva un tempo, finale col botto.