Nella parola viaggio ci si può mettere tutto. E´ un po´ come il sacchetto di plastica trasparente per riporre il cibo nel frigorifero. All´occasione diventa contenitore per trasportare pesci rossi.

Nell´antologia Lontano. Dieci viaggi in provincia gli autori

interpretano il viaggio. La provincia, quella del Verbano Cusio Ossola, in qualche caso è protagonista, in altri resta soltanto il posto dove vive l'autore, mentre la storia è ambientata in luoghi lontani. Scelte diverse che diventano premesse perché il lettore non si annoi in 140 pagine dedicate allo stesso argomento. Ecco perché ogni racconto va per conto suo: a bordo di un macinino, in aereo, a piedi, o di fronte a una finestra.

L´antologia, edita nello scorso aprile da La Fabbrica di Carta, si fregia dell´invito alla lettura della scrittrice di Orta, Laura Pariani ed è stata curata dall´autore Davide Vanotti.

La raccolta si apre con Angelo Marenzana e il suo Fulmine di guerra. Con lui il viaggio diventa un salto in avanti. La scrittura agile e veloce anticipa gli eventi e la volontà del protagonista - Cek, diminutivo di Francesco - che comincia un viaggio nella rete che resterà solo ideale, come ideale l'amore di una donna che assomiglia a Nicole Kidman, che lo coinvolge attraverso i meandri di Internet.

Paola Caretti fa di Valchirie sulle Alpi un racconto sonoro. Lo stile ricalca le note e i ritmi dell´opera del compositore tedesco. La vicenda si snoda negli ambienti cupi dell´alta quota, in una scrittura tesa per tre quarti a cui segue l´abbandono: per un insieme vagamente erotico e una storia originale.

Fabrizia Spertino con La sciarpa di seta gialla sceglie un viaggio a ritroso, fin nel cuore dell´infanzia; un viaggio che però è di altri che fanno irruzione in una vita di consuetudini.

Poi è la volta di Senza Pietà di André Zavida. Il racconto è un concentrato, un dado sciolto nel lago Maggiore, dove i fatti si rincorrono e stupiscono.

Interessante Paese. Le due finestre dell´autrice esordiente Giada Guidetti, 19 anni. Il nodo è l´accesso al viaggio, la difficoltà di partire mettendo in moto una vita apparentemente immobile. Il suo viaggio nello stile è trasformare i sostantivi in oggetti che i protagonisti, o la voce narrante, si portano appresso.

Giovanni Solaro, ricalcando un tema classico della letteratura del fantastico, usa i Libri per raccontare un viaggio impossibile, fuori dal visibile.

Nella Locanda Mùller di Mario Lagostina irrompono le ombre, gli occhi gialli di creature sconosciute, inquietanti come i volti di chi incontra per la prima volta e non sorride; nell´antologia entra la paura.

Matteo Severgnini con Percorro la notte genera un racconto che è soprattutto letterale in cui il suo percorso, la parola reiterata nel testo, acquista la forza della retorica immergendo il lettore in un procedimento ipnotico, nel circuito del protagonista - il guardiano di notte - in una ripetitività che scandisce i pensieri.

Oltre le mura l´immobile schiera di Davide Vanotti è un salto nel tempo che mette insieme critica sociale e pura estetica.

Chiude la raccolta il testo del giornalista Enrico Fovanna, Il cielo sotto Diyarbakir: una cronaca che a tratti prende la forma del romanzo d´avventura, con eroe al seguito, per tornare alla riflessione e alla denuncia attraverso l´immagine travolgente dell´esilio dello straniero.