Shanghai anni ’90, in pieno boom economico; al nuovo motto imperante –“bisogna diventare ricchi per primi” –, si accompagnano le corse sfrenate alle ultime mode per far soldi, come i bar karaoke con tanto di accompagnatrici, o “k–girls”. Un misterioso omicidio compiuto ai danni di un’ex Guardia Rossa, però, sembra ammonire sul fatto che lo spettro del passato e della Rivoluzione Culturale non si fa cancellare facilmente. Insomma: il rosso sfavillante della bellezza e del potere si tinge di nero con l’ombra della morte e del tradimento. La vittima, Yin Lige, era una scrittrice e traduttrice; il suo romanzo, ambientato all’epoca delle Scuole di Propaganda del Presidente Mao e chiamato “Morte di un professore cinese”, ha destato grande scalpore per via delle critiche piuttosto feroci al sistema comunista di allora, che trasformava quadri di partito fino a quel momento impeccabilmente “rossi” e dunque rivoluzionari in elementi reazionari, ossia politicamente “neri” – da cui il titolo del romanzo, Quando il rosso è nero. Come ad esempio la stessa Yin Lige, vittima dell’abile strategia del dittatore Mao per eliminare le ingombranti Guardie Rosse che cominciavano ad acquistare troppo potere minacciando l’integrità del suo “impero” (in fondo, Mao è stato a suo modo un imperatore). O come Yang, che non solo è il professore di cui il romanzo di Yin parla ma anche il suo grande amore, l’uomo che le ha insegnato l’inglese e la poesia, la metà chiara della sua anima scura, proprio come i due elementi base di ogni sfera di energia, lo Yin e lo Yang, di cui condividono i nomi. Per molti, Yin ha meritato la propria fine, a causa dei soprusi da lei commessi durante i giorni del suo fugace e vanaglorioso potere di guardia rossa, ma ovviamente, per la polizia le opinioni contano poco. Occorre trovare un colpevole, e alla svelta, visto che il partito preme per insabbiare il caso già di per sé eclatante visto lo scalpore destato dal libro della vittima.
Ufficialmente, il caso viene affidato all’assistente Yu, visto che l’ispettore Chen è in ferie, ma il secondo collaborerà comunque alla risoluzione delle indagini attraverso la propria cultura di traduttore dall’inglese e di poeta. Chen è appena stato incaricato da Gu, un ricco imprenditore legato alla Triade, di effettuare la traduzione di un progetto architettonico che dovrebbe coinvolgere capitali americani stravolgendo l’assetto della città, e dunque è logico che le indagini non siano state affidate a lui; il suo amore per la letteratura, però, non gli impedirà di indagare “per procura” rileggendo le traduzioni e gli appunti lasciati da Yang e conservati gelosamente da Yin in una cassetta di sicurezza. Ad assisterlo nelle ricerche c’è un tipico prodotto della nuova società cinese, una cosiddetta “piccola segretaria”, ossia una sorta di assistente–amante tutto fare dei rampanti Mr Dollaroni che Gu gli ha messo alle calcagna certo di fargli una cosa gradita. Chen è molto imbarazzato dalla presenza della ragazza, il cui nome è Nuvola Bianca: troppo moderna per i suoi gusti e forse poco autentica nonostante i modi affabili. Ma più che i servigi di Nuvola Bianca, fondamentali saranno i suggerimenti della moglie di Yu, Peiqin, che oltre a condividere con Chen Cao la passione per la buona tavola nota delle incongruenze nel manoscritto di Yin, come se il romanzo fosse stato scritto da due persone diverse… che Yin e Yang abbiano in realtà deciso di unire le loro sorti anche nell’arte? Fra citazioni di poesie di epoca Tang, confessioni più o meno estorte, cibo sopraffino e romanticismo soffocato negli anni ’70 completamente votati al culto del dio Mao, la soluzione non esiterà a rivelare tutto lo squallore del quotidiano, ribadendo l’infimo disinteresse del Partito nei confronti della poesia e della letteratura in generale.
Qiu Xiaolong, già autore per Marsilio di altri due episodi con protagonista l’ispettore Chen Cao, ambienta un giallo classico nella sua Shanghai natale riuscendo a rivelare tutte le contraddizioni della Cina di oggi, tesa in maniera spesso schizofrenica fra le cicatrici indelebili del passato, con le sue formule vuote e le vendette crudeli, e un presente troppo veloce e consumista che riduce i pensieri e le persone in cenere, rispetto alla sete costante di denaro che oltrepassa ogni limite del lecito e dell’illecito. Una lettura davvero gradevole.
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