E’ tempo di uniformi scomode, nella fiction poliziesca italiana e internazionale. Se ancora non lo avessero testimoniato a sufficienza le avventure del capitano della Wehrmacht Martin Bora, creato dalla penna di Ben Pastor, o dei detectives repubblichini di Carlo Lucarelli ed Edoardo Angelino, giunge a ricordarcelo il sergente Carlos Tejada Alonso y Leòn della Guardia Civil franchista, protagonista di un romanzo, Morte di un nazionalista, che è stato tradotto anche in Germania, Francia e Giappone e che è valso all’autrice, Rebecca C. Pawel, la conquista del Premio Edgar 2004 per il miglior romanzo d’esordio.
La vicenda ci riconduce nella Madrid del 1939: la guerra civile si è appena conclusa, l’esercito repubblicano è stato sconfitto e la Guardia Civil sta cercando di imporre l’ordine in una città segnata dalle sofferenze del conflitto e dalla paura delle vendette nazionaliste. E’ in questo contesto che Tejada si trova a dover indagare sul misterioso agguato nel quale ha perso la vita un giovane collega che è stato anche un suo carissimo amico. I sospetti cadono immediatamente su una ex-militante comunista, che viene trovata sul luogo del delitto e immediatamente passata per le armi; solo gli scrupoli del sergente Tejada faranno sì che l’indagine non si chiuda frettolosamente, seguendo altre piste oltre a quella politica. Risulteranno, così, coinvolti nel caso anche molti altri personaggi e l’inchiesta di Tejada dovrà guardare pure nelle file dei propri commilitoni, grazie anche al contributo determinante di una giovanissima testimone, presente sul luogo del delitto.
Proprio come nella vita, i giochi bizzarri del caso, le passioni e l’errore umano avranno il loro peso nell’accelerare o nel rallentare la scoperta della verità, mentre il detective Tejada rischia a sua volta di diventare preda di qualcuno che insegue un proprio desiderio di vendetta.
Il finale è, ovviamente, tutto da scoprire e ci restituisce un Tejada trasformato e scosso nelle sue più intime convinzioni da un’inchiesta che è divenuta anche un percorso conoscitivo interiore ed è con sincera curiosità che attendiamo di vedere nuovamente all’opera questo detective dalla personalità poliedrica, che cela sotto una scorza dura di miliziano franchista un animo sensibile e un’intelligenza acuta: sono annunciati, infatti, altri due romanzi sempre per i tipi della TEA, Law of Return e The Watcher in the Pine.
Morte di un nazionalista è un romanzo da non perdere perché non è solo la caccia al colpevole, con i suoi continui colpi di scena, ad avvincere il lettore alle sue pagine, ma anche, forse soprattutto, il viaggio nel cuore di una Spagna ferita, violentata dalla guerra civile e la scoperta dei diversi volti del Male che l’autrice ci propone e che induce ad accostarsi con grande attenzione ai suoi personaggi, impastati di un’umanità autentica e dolente.
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