È uscita per la divisione Planet Manga della casa editrice Paninicomics, raccolta in cinque volumetti di più di quattrocento pagine l’uno arricchiti da una splendida sovraccoperta e da un miniposter a colori, Crying Freeman, una serie che è diventata un classico della storia del fumetto giapponese.

Pubblicata in patria nel 1986, sceneggiata dal grande Kazuo Koike, autore del capolavoro Lone Wolf & Cub e disegnata da Ryoichi Ikegami, è stata serializzata sulle pagine dalla rivista Big Comics per Shogakukan fino al 1989.

Personaggio principale di questo bellissimo manga, parola giapponese che corrisponde all’italiano fumetto, è Crying Freeman, killer al soldo della più potente organizzazione malavitosa cinese: i centootto dragoni.

A renderlo un assassino non è stata però la sua volontà, ma il condizionamento mentale subito dopo esser stato involontariamente coinvolto in un losco affare.

Ora il protagonista ed ex ceramista di fama mondiale di nome Yo Hinomura segue il volere dei suoi capi in modo impeccabile anche se, dopo ogni omicidio, piange.

Oltre ad assassini e storie di mafia nella trama di Crying Freeman è inserita anche una affascinante storia d’amore.

Nella prima parte del manga infatti il nostro killer, durante un’esecuzione, viene visto dalla bellissima Emu Hino alla quale rivela il suo nome.

Ciò rappresenta per Emu un terribile pericolo: infatti se un killer rivela il suo nome a qualcuno, questa persona dovrà essere uccisa in breve tempo.

Entrambi tuttavia sentono una reciproca attrazione l’uno per l’altra e, nel momento in cui dovrebbe eliminare la donna, Yo se ne innamora e decide di salvarla rendendola la sua amante.

Dopo una prima parte avvincente e ben costruita, anche se comunque di breve durata, la serie si ripete in improbabili scontri tra i centootto dragoni, sempre più identificati con Crying Freeman, e varie organizzazioni guidate da motivazioni sempre più assurde.

Infatti dopo una serie di inconvenienti derivanti da un clan yakuza, Crying Freeman torna al cospetto dei centootto dragoni giurando fedeltà e rinnegando l’idea di fuggire in quanto adesso ha il conforto della donna amata.

Proprio per questo motivo il capo dell’organizzazione, conscio delle qualità uniche dell’uomo, lo accetta come futuro capo e gli affida sempre di più le redini ed i mezzi dell’istituzione malavitosa, che sarà destinata a scontrarsi con avversari sempre più temibili in cerca di supremazia o di vendetta.

Parlando dell’opera in se possiamo affermare che la trama è ben articolata e appassionante sin dalla pirma pagina, i colpi di scena sono dosati in maniera corretta e i dialoghi sono sempre vividi e taglienti.

I personaggi poi sono veramente ben caratterizzati e la costruzione della narrazione mantiene il protagonista a metà tra l’eroe e il cattivo.

Infatti nonostante si finisca con l’immedesimarsi con Yo, la sua figura patetica e la sua impotenza di persona che vorrebbe essere libera ci riportano sempre alla dura realtà che gli uomini sono tutti uguali: esseri con i loro punti di forza e le loro debolezze.

Per quanto riguarda il disegno invece la costruzione della tavola è impeccabile e il ritmo sequenziale è serrato.

Poche sono le scene superflue e la lettura ne risente davvero piacevolmente.

Ogni volume poi immerge totalmente il lettore nel mondo fittizio della narrazione e la scansione delle immagini è verosimile senza salti o allugamenti inutili.

Efferato e crudo l’uso della violenza pervade la serie: il sangue scorre copioso e il sesso è parte integrante della narrazione.

Alla luce di quanto detto quindi si può affermare, senza paura di essere smentiti, che questo manga sia una lettura obbligatoria sia per gli appasionati di letteratura d’azione che di fumetto giapponese.