Dopo la presentazione dell’autore e averlo ringraziato per la sua disponibilità, e della traduttrice (molto brava) Chiara Serafin, passiamo immediatamente alle domande.
Quando è nato in lei l’interesse per quella che chiama “La conoscenza proibita”? E ancora quando è nato questo suo “amore” per il Giappone tanto da diventare un esperto di lingua e cultura giapponese?
Quando avevo dieci anni ho letto la biografia di Houdini e mi colpì molto la dichiarazione di un poliziotto il quale affermava che era una bella fortuna che Houdini non fosse un criminale in quanto sarebbe stato molto difficile catturarlo e anche trattenerlo e ovviamente questo per me fu sbalorditivo che questo uomo avesse appreso delle conoscenze che il governo non voleva fossero diffuse. Ci sono delle informazioni che il governo non vuole che si sappiano e da quel momento fui interessato a queste cose.
In che consisteva il suo lavoro alla CIA era sempre dietro una scrivania oppure è stato anche diciamo “sul campo”?
Nella Cia ho ricevuto una formazione e un addestramento da spia, ho fatto tutta la formazione paramilitare e anche questo fa parte della formazione di agente segreto. Però non mi sono fermato abbastanza nella Cia per andare a lavorare “sul campo”.
Nel prepararsi a scrivere un suo romanzo, quanto tempo dedica per informarsi sugli argomenti, sui luoghi oppure conosce già il tutto? E inoltre la trama dei suoi libri è sempre abbastanza complessa, l'ha già in mente dall'inizio?
Faccio molto lavoro di ricerca, visito personalmente i luoghi dove si svolgeranno gli avvenimenti del romanzo.
Ci sono letture fatte in passato o film che in qualche modo le hanno suggerito, anche se in minima parte i suoi romanzi?
Andrew Vachss. Ha avuto una certa influenza nei miei romanzi.
Tra il suo primo romanzo del 2002 (Rain Fall) e il quinto del 2006 (The last assassin) è passato è vero poco tempo ma è cambiato qualcosa nel suo modo di scrivere e/o di vedere la situazione mondiale?
Si, le idee per le mie trame le traggo proprio dai giornali, sicuramente l’11 settembre mi ha colpito molto, non tanto il fatto in se quanto il modo con cui ha influito sull’opinione americana.
Possiamo dire che negli Usa ci sono delle tendenze che scaturiscono dall’11 settembre; per esempio la CIA ha avuto molto più campo libero per queste attività di ricerca e neutralizzazione di terroristi. Inoltre c’è stata una forte ristrutturazione nell’apparato di sicurezza americano, si sono fatti dei team composti dai principali servizi delle forze armate americane (esercito, aviazione, marina) che hanno il compito di rintracciare questi terroristi e ucciderli e poi c’è la privatizzazioni di molte funzioni governative, pochi lo sanno ma in Irak il terzo contingente più grande dopo Usa e GB è composto da soldati privati.
Già nel romanzo Rain Storm il protagonista sente l’avanzare degli anni (difficoltà a battere Bhelgazi, lungo recupero per guarire dalle ferite ecc.). Ha intenzione di pensionarlo e passare ad altro “protagonista”?
Probabilmente dopo il sesto romanzo Rain dovrà prendersi una pausa.
Il protagonista diffida di tutto e di tutti, addirittura della donna che ama. È anche una sua visione della vita non dare mai per scontato un legame e un affetto?
Non è esattamente così.
Come affronta abitualmente la scrittura? Ha tempi, momenti, luoghi in cui preferisce scrivere? Ha un metodo di lavoro particolare?
Dipende da quello che devo fare, quando sono all’inizio di un libro non scrivo molto e pertanto passeggio e ci penso, ma poi quando mi prefiguro la situazione e devo scrivere ho due posti preferiti per far ciò: uno e a casa, ma li ho una bambina di sette anni e allora ci sono troppi motivi di distrazione e l’altro luogo è un bar piccolo, carino e tranquillo che si chiama Cafè Borrone.
La sua esperienza personale, l'aver lavorato alla CIA per esempio, in che modo entra nella sua scrittura?
In due modi innanzitutto per la formazione che ho ricevuto in Cia.
Ci vuole parlare del prossimo libro? (dopo The Last Assasin). Se ancora il protagonista è John Rain?
Non posso dire nulla ma già nel 4° e nel 5° volume ci sono delle importanti evoluzioni: Delilah e Dox diventano personaggi sempre più importanti.
I suoi romanzi, almeno quelli sino a ora tradotti in Italia hanno un taglio direi quasi cinematografico, sappiamo che sono stati acquisiti i diritti cinematografici, ritiene che quanto prima potremo vedere John Rain sugli schermi? E quale attore lei ritiene adatto per il ruolo?
Spero molto di avere la possibilità di vedere un film con John Rain, ho adattato il mio primo libro alla sceneggiatura per un film e so anche che chi ha fissato le opzioni cinematografiche si sta dando molto da fare ma non so a che punto sono. Per l’attore è una domanda difficile perchè la ricerca del protagonista è abbastanza circoscritta in quanto questi deve avere dei particolari tratti somatici (ricordiamo che Rain è mezzo europeo e mezzo giapponese). Forse andrebbe bene l'attore Ken Watanabe
del film L’ultimo Samurai con Tom Cruise.
Chiudiamo l’intervista ringraziando Barry Eisler che ci saluta in italiano.
Rain Storm di Barry Eisler (Garzanti - Collana: Narratori moderni, 2006) Pagine 269 - ISBN 8811597625 - € 16.50
Alba nera su Tokyo di Barry Eisler (Garzanti - Collana: Narratori moderni, 2005) Pagine 390 - ISBN 8811665124 - € 16.90
Pioggia nera su Tokyo di Barry Eisler (Garzanti - Collana: Narratori moderni, 2004) Pagine 351 - ISBN 8811665132 € 16.00
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID