Qualcuno ha rubato l'identità di Patrick Balfour.Stimato preside di una scuola londinese, storico di alto profilo, scrittore, noto personaggio del mondo dei media, separato con due figli, Patrick conduce una vita ordinaria ed è rispettato per la sua "borghese" normalità.
La sua vita è però sconvolta quando viene accusato dalla polizia di un furto di benzina presso un distributore: nel suo portafoglio vengono trovate foto a carattere pedopornografico e numerosi indirizzi di siti di pedofilia. Convinto di essere vittima di un semplice equivoco, le certezze di Patrick iniziano invece a venir meno e la realtà che gli è attorno a sfaldarsi irrimediabilmente, a scivolargli dalle mani: tutti - amici, colleghi e studenti - affermano mezze verità che paiono inchiodarlo e ricoprirlo di un'ombra di infamia.
È qui che inizia la dura e solitaria lotta di Patrick contro colui che ne ha rubato l'identità e si è appropriato della sua vita: qualcuno che scrive con la sua stessa scrittura, utilizza il suo appartamento, la sua macchina e il suo telefono; qualcuno che gioca con lui lasciando una serie di lettere che ne preannunciano le future mosse.
Ma più Patrick prevede le mosse del suo "doppio", più il suo "doppio" sembra sfuggirgli. E, gradualmente, comprende cosa abbia a lungo celato - il suo profondo sentimento di divisione - mentre le ambiguità del suo carattere e l'opposizione tra pubblico e privato, tra sobrietà e passione, tengono sempre più sotto scacco la sua personalità.
Una scrittura vivace e coinvolgente: una storia con un finale a sorpresa in cui l'identità della vittima diviene il fulcro nevralgico del romanzo.
Finestre di morte è un romanzo poliedrico e ricco di influenze, che affronta, con un incedere vivace fatto di cambi di scena successivi e con il taglio accattivante proprio del thriller psicologico, numerosi temi di estrema attualità e rilevanza: dal tema scottante della pedofilia a quello della giustizia sommaria e di "popolo", dal tema stevensoniano della doppia vita e della doppia personalità sino al nodo profondo della fragilità e della vacuità delle nostre certezze e delle nostre convinzioni.
Il nuovo romanzo di Jonathan Smith, descrivendo la paura e la frustrazione di chi è accusato ingiustamente, attualizza il tema kafkiano della solitudine dell'uomo di fronte agli insondabili meccanismi della società.
Finestre di morte è anche un romanzo in parte autobiografico: Jonathan Smith è stato infatti professore di inglese presso la Tornbridge School per 17 anni (ora si dedica a tempo pieno alla scrittura e alla composizione di radio dramas, forma artistica molto diffusa nei paesi anglosassoni) ed è stato egli stesso vittima di un furto di identità.
Jonathan Smith, Finestre di morte
Newton Compton, 2006
pp. 336
ISBN 8854106429
€ 9,90
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