La rivista Cronaca Oggi (n. 3 - 30 giugno 2006) titola in copertina ORRORE A PESCARA: STUPRATA DAL BRANCO. La notizia si riferisce a uno sconvolgente episodio di violenza carnale subìto da una donna trentacinquenne alcune settimane fa nella cittadina abruzzese. Al di là del fatto violento avvenuto, già di per sé raccapricciante, scolvolge ancora di più l’immagine che i curatori della rivista in questione hanno deciso di mettere in copertina per accompagnare il titolo dai toni già pesanti: una donna vestita succintamente che scopre un seno ammiccando verso l’obbiettivo. L’operazione è quanto di più inaccettabile ci possa essere nell’affrontare un argomento così serio e drammatico come lo stupro, qui volgarmente e vergognosamente rievocato attraverso le fattezze di una donna che pare immolarsi compiaciuta come l’agnello sacrificale di turno risvegliando desideri in chi la guarda. Solo che in questo caso non è di desiderio che stiamo parlando ma di violenza fisica e psicologica nei confronti del corpo femminile, ridotto a un oggetto dai membri del branco ma non meglio trattato dai redattori della rivista in questione.

Cronaca Oggi (n. 3 - 30 giugno 2006)
Cronaca Oggi (n. 3 - 30 giugno 2006)
Utilizzare uno stupro - che, ricordiamo, è un atto di violenza - per richiamare l’attenzione del pubblico affiancandovi una donna seminuda equivale a continuare sulla strada della violenza, evidenziando ancora di più la funzione di oggetto che il corpo della donna ha avuto e purtroppo continua ad avere nell’immaginario dominante. Crediamo che non solo le donne che vedranno questa copertina ne resteranno offese e indignate, sentendosi deprivate della propria identità di persona, ma che anche molti uomini non si riconosceranno nella triste allusione all’appartenenza al branco che titolo e copertina insieme suggeriscono, facendo leva su istinti sessuali in circostanze del tutto inappropriate, visto che, ricordiamo, nello stupro la donna non è consenziente all’atto sessuale, mentre la foto sembra voler alludere al fatto che una donna, in quanto tale, è sempre e comunque disponibile.