Jung Chang, già nota al pubblico italiano per il bestseller narrativo Cigni Selvatici, torna a stupire con un’opera dal taglio completamente diverso, affrontando uno degli spettri più ingombranti della storia cinese del ventesimo secolo: quello del presidente Mao Tse Dong, con il libro Mao. La Storia Sconosciuta, edito da Longanesi. Un libro che consigliamo poiché chi voglia scrivere un buon libro di spionaggio o di avventura ambentato in Cina deve anche fare i conti con volumi interessanti come questo.

Frutto di dieci anni di lavoro, con l’apporto fondamentale delllo storico inglese Jon Halliday, il volume rappresenta un’autentica pietra miliare nella ricostruzione di un personaggio chiave della storia del secolo scorso, avvalendosi infatti di un apparato critico e di testimonianze finora rimaste inedite. Mao è a tutti gli effetti la prima biografia completa mai pubblicata sul Grande Timoniere, basata su interviste a familiari e persone vicine al presidente e soprattutto su archivi internazionali, compresi quelli esistenti nella Cina continentale - che, ovviamente, il Partito si è ben guardato dal far nominare esplicitamente nel libro. L’appendice “Archivi Consultati”, infatti, si apre con la scritta raggelante “Ci rincresce non poter nominare gli archivi consultati nella Cina Continentale” - un chiaro segno dell’ipocrisia dei membri del Partito, disposti a chiudere un occhio di fronte a una ricerca di così vaste dimensioni ma non altrettanto disposti ad ammettere la propria collaborazione più o meno volontaria a essa.

Il libro è suddiviso in sei parti, rispettivamente riguardanti la giovinezza; la Lunga Marcia; la guerra contro il Giappone; la costruzione della superpotenza cinese; le prime incrinature del potere; vendette, purghe e finale amaro. Oltre a una serie di foto centrali, le due nutrite appendici, “Persone intervistate” e il già citato “Archivi consultati”, danno modo a chi legge di risalire alle innumerevoli fonti consultate dagli autori, fornendo spesso delle scoperte curiose e interessanti. Fra i personaggi intervistati nella Cina continentale, figura ad esempio il futuro regista Cheng Kai-ge, guardia rossa all’epoca dei fatti ricostruiti, mentre fra quelli stranieri possono risaltare all’occhio il Dalai Lama, definito come “leader tibetano in esilio”; Vittorio Foa, presente a una riunione decisiva del 1960 che determinò la spaccatura fra Cina e Unione Sovietica, e Henry Kissinger, consigliere della sicurezza nazionale fra il 1969 e il 1973. Fra le persone contattate in maniera informale, figurano anche nomi di rilievo dell’arte del ventesimo secolo, quali il regista Michelangelo Antonioni, il fotografo Henri Cartier Bresson, l’attore Michael Caine e lo scrittore Ismail Kadaré.

Un autentico must, non solo per gli appassionati di storia cinese, ma per chiunque voglia conoscere a fondo e senza più veli davanti agli occhi una figura mitologica e insieme controversa, ugualmente amata e odiata, come quella di Mao, simbolo di un’epoca e di una visione della storia ancora percepibile nel suo inquietante ritratto che campeggia nella piazza Tian an men di Pechino.

Jung Chang, Jon Halliday - Mao. La Storia Sconosciuta, Milano, Longanesi, 2006, pp. 971, euro 22,60