Un altro resoconto sulle azioni delle truppe speciali? Non esattamente anche se l’autore ci porta dal 1999 al 2004 sulle tracce degli operatori SAS dalla Sierra Leone, ai balcani, dall’Afghanistan all’Iraq rendendoci partecipi di una realtà che forse a molti sfugge. La situazione di guerra totale, non vorremo dire eterna ma la citazione altieriana è d’obbligo in un panorama così desolato, è iniziata prima di quel fatidico 11 settembre.
Eppure il testo di Christian Jennings che è un giornalista e non un soldato è qualcosa di più. Chi si aspetta resoconti di operazioni militari non resterà deluso ma il fulcro della narrazione è il quadro politico in cui si sono svolti i singoli interventi delle truppe speciali inglesi. Sicuramente un po’ di sciovinismo britannico è di casa e il lettore attento farà da sé la tara a certi resoconti dai quali si evince una superiorità militare e… morale dell’Inghilterra in ogni situazione. Detto questo il titolo, Mezzanotte in una città in fiamme, rappresenta bene l’atmosfera che si respira in questo libro. Non è più tempo delle guerre combattute da grandi eserciti inframmezzate da azioni di reparti speciali. Ormai tutti sono reparti speciali come fuori dal normale sono le situazioni da affrontare sul campo. È sempre una durissima lotta nel cuore di una città che brucia, di notte. In Africa quanto in Asia Minore o nei Balcani, i fronti si accumulano, alleati e avversari cambiano continuamente volto e posizione e il coordinamento di chi viene mandato a “esportare” la democrazia a volte rivela aspetti sconvolgenti. Non sono estranee alle tematiche del resoconto neppure la concorrenza delle agenzie private, i moderni mercenari che offrono un servizio meglio pagato (per gli operatori) e più efficace, sul piano pratico almeno, perché non inficiato da regole d’ingaggio o burocrazie. È questa la guerra del futuro? Forse. Ma restano altri interrogativi, per esempio come mai sul campo i tanto declamati operatori delle Special Forces le prendano da beduini che sparano in ciabatte, senza un addestramento specifico? In pratica ci si domanda se realmente il super soldato protagonista di tanti film e romanzi si trovi in condizione di inferiorità quando lo si proietta in una situazione che non può controllare. La risposta sta forse nella mancata conoscenza del territorio, della storia dei singoli teatri di guerra. Nell’arroganza del governo che manda i suoi squadroon armati con visori notturni e mirini al laser a combattere in una zona senza capire quali siano i problemi storici che l’affliggono. In questo senso il testo di Jennings è illuminante, un vademecum per capirne di più anche di fronte al telegiornale. O, come è stato per il sottoscritto che lesse questo testo in originale tre anni fa, trarre informazioni utili per scrivere con cognizione di causa (e un po’ di fantasia ammettiamolo) quelle storie che ci emozionano tanto.
Una lettura raccomandata quindi su vari livelli.
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