In Premonition, del regista giapponese Norio Tsuruta, un uomo e una donna (rispettivamente, Daisuke Ban e Noriko Sakai) assistono impotenti all’arrivo di un camion che travolge la loro macchina. L’incidente, di cui l’uomo incredulo ha ricevuto pochi minuti prima una strana premonizione attraverso un foglio di giornale, causa la morte della figlia della coppia, nonché la separazione fra moglie e marito.            

Tre anni dopo, lei è diventata una ricercatrice specializzatasi in fenomeni paranormali, mentre lui, docente universitario, cerca invano di evitare il dono che sembra pesare sulla sua vita come una maledizione: il famigerato “giornale del terrore” torna infatti puntualmente a visitarlo, annunciandogli eventi mortali e incidenti di ogni tipo in anticipo rispetto al momento effettivo in cui si verificheranno. La paura dell’uomo, convinto di essere pazzo o corroso da una particolare forma di rimorso per la perdita della figlia, verrà lentamente vinta dalla ex moglie, ormai convinta sostenitrice delle teorie sulla premonizione. Non solo la donna lo condurrà verso altre persone, come lui “visitate” dal giornale anche se con modalità non sempre uguali alla sua; la sua stessa tenacia permetterà infatti all’uomo, fino a quel momento succube e mero osservatore inerme del passaggio del giornale, di cercare di cambiare il corso del destino. Ma, da buona tradizione buddhista, non esiste nessuna causa senza un suo corrispondente effetto, e i cambiamenti che l’uomo proverà ad attuare nella propria vita come in quella degli altri avranno un prezzo altissimo da pagare.

Dallo stesso produttore di Dark Water e The Grudge e uscito in contemporanea con Infection nelle sale italiane, Premonition (ora disponibile in dvd grazie alla Dolmen Home Video) è un horror di buon livello, costruito in maniera più convincente dello stesso Infection e con alcune trovate visive che rimangono impresse nella memoria - belle per esempio la sequenza sul malato rinchiuso nell’ospedale psichiatrico o quella sul diario personale del dottore, tutta incentrata su immagini di cenere e su un braciere pieno d’acqua, quasi uno specchio dove ritrovare il senno per far combaciare passato presente e futuro in un unica visione temporale, in ossequio (anche in questo caso) alla tradizione buddhista. Forse i successivi tentativi del protagonista di “aggiustare” il destino in base ai propri voleri ha un po’ la struttura di un videogioco, e può risultare a volte fastidiosa; la visione d’insieme che se ne ricava però - e con essa la morale del film - la dice lunga su quanta importanza le nostre azioni passate e presenti possano avere nel determinare il corso degli eventi futuri nella cultura orientale. Da vedere.

Extra

Trailer; spot tv e radio; anticipazioni