Sarà Michele Placido il Bernardo Provenzano della fiction, prodotta dalla Taodue di Valsecchi per Mediaset. Le sei puntate di Squadra antimafia - Sulle tracce di Provenzano, si gireranno da settembre prossimo per essere trasmesse su Mediaset in primavera.
Per il ruolo del poliziotto che guida la squadra dei "cacciatori" era stato fatto il nome di Giorgio Tirabassi. Le notizie trapelano dagli ambienti televisivi e oscillano tra realtà e indiscrezione. D'altronde l'arresto di Bernardo Provenzano è così recente da non lasciare tempo per le certezze. Comunque le 6 puntate della fiction promettono di diventare uno dei prossimi eventi televisivi, dato l'enorme interesse che si è creato intorno all'individuazione e alla vita della primula rossa di Cosa Nostra.
Paradossalmente, nonostante Provenzano fosse latitante da più di 40 anni, la realtà ha superato persino i tempi della cinematografia. Nelle sale è infatti arrivato a inizio mese il film Il fantasma di Corleone, che si occupa anche della latitanza del boss ormai in carcere.
Ma una domanda sorge spontanea. Com’è possibile che sia già pronta una serie televisiva sulla storia di Provenzano, catturato solo da sette giorni? La risposta è semplice. La fornisce lo stesso Pietro Valsecchi, produttore della serie, sempre più in evidenza, nel proporre storie che riguardano il nostro presente, la cronaca, la storia recente.
"Sono mesi che stiamo preparando questa serie." Dichiara Valsecchi. E prosegue: "Un pool di sceneggiatori, tra cui Stefano Bises, Leonardo Fasoli, Giovanni Bianconi e un membro della polizia in funzione di consulente, hanno scritto le sei puntate. Poi, la realtà ha incrociato la nostra strada. Provenzano è stato arrestato. Non soltanto un’ottima notizia per la lotta alla mafia, ma anche per noi: così, abbiamo un finale. Insomma, non abbiamo scritto la serie in sette giorni. C’è soltanto un finale in più".
(Chiara Bertazzoni)
La storia di un uomo che si nasconde per quarant'anni è un plot di sicuro successo per una fiction televisiva che si può dire quasi affondi nel mito, perché prima che Bernardo Provenzano venisse catturato era una specie di leggenda vivente, o un fantasma.
A sconvolgere non è tanto la contemporaneità, quasi sicuramente frutto del caso, ma l'importanza che stanno assumendo le fiction televisive nel panorama culturale attuale.
C'è un'identificazione preoccupante tra fiction (finzione) e realtà, che non sembra proprio essere Realismo, Neorealismo o Verismo, ma piuttosto una spettacolarizzazione del reale.
Ma qui il discorso si allargherebbe, e in questa sede e in questo momento non sembra proprio il caso di muovere critica ad un opera non ancora realizzata.
Ma l'inquietudine per la confusione dei piani del reale e della finzione resta, come in un romanzo di Paul Auster.
(Fernando Fazzari)
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