Attilio Veraldi (Napoli, 1925) cominciò a scrivere romanzi gialli relativamente tardi, su insistenza dell'allora direttore editoriale della Rizzoli Mario Spagnol che lo convinse, pare con qualche difficoltà, a mettere mano a La mazzetta, pubblicato dalla stessa casa editrice nel 1976. Fino ad allora Veraldi era stato soprattutto traduttore raffinato ed elegante dall'inglese e da lingue scandinave, lavorando e viaggiando tra Milano la Scandinavia, l'America del Sud e del nord.
Con La mazzetta, dal quale fu tratto anche un fortunato film, Veraldi creò il personaggio di Sasà Jovine, un avvocaticchio dedito al disbrigo di faccende poco pulite al servizio di personaggi compromessi con la camorra, sempre in bilico tra legalità e illegalità, in un ambientazione da hard boiled californiano, senza nulla concedere alla macchietta partenopea. Iovine tornerà in Uomo di conseguenza; un altro fortunato personaggio di Veraldi è il commissario Apicella, presente sia in Naso di cane (anche questo diventato un film) che in L'amica degli amici.
Nonostante la produzione tutto sommato poco copiosa, per l'eleganza della scrittura e la maestria delle descrizioni taglienti, a volte impietose e mai folkloristiche, Veraldi è considerato uno dei padri del giallo italiano.
Morì a Montecarlo nel 1999.
La mazzetta - Introduzione di Ernesto Ferrero - Pagine 240 - € 9 - ISBN 88-8309-123-X - Anno 2003
Una Napoli in salsa californiana, ma autunnale e cementizia; una catena di morti ammazzati con strumenti rudimentali; un intreccio di affari sporchi e di drammi familiari. La mazzetta è il primo esempio di narrativa hard-boiled ambientata da noi: “il più bel giallo italiano che abbia mai letto”, nella definizione di Oreste Del Buono. Traduttore giramondo, Attilio Veraldi innesta Chandler e Hammet nella grande tradizione napoletana che va da Basile a Domenico Rea, e inventa un’originale figura di detective: un commercialista di trent’anni, Sasà Iovine, che si accontenta di aggiustare faccende per gli uomini più potenti della città, e insegue anche lui il miraggio della “mazzetta”. Nessuno è innocente, nel romanzo di Veraldi. La sua intatta capacità di coinvolgere il lettore nasce da un intreccio impeccabile e da una divertita osservazione della realtà.
Uomo di conseguenza - Introduzione di Massimo Carlotto - Pagine 216 - € 9 - ISBN 88-8309-124-8 - Anno 2003
La mazzetta segnò l’esordio alla ribalta della narrativa nazionale di una strana figura di commercialista-detective, Sasà Iovine, disposto a far tutto o quasi, sino a un certo limite, per i soldi, e pronto ad andare incontro ad ogni sorta di guai. In questo Uomo di conseguenza, egli si trova coinvolto in una vicenda ancora più scabrosa e irta di pericoli, quando la richiesta di prestare il proprio nome per un traffico clandestino di quadri e di valuta è subito seguita da lampi di pistole e tuoni di spari. E a questo punto tutto precipita, scagliando il nostro eroe in una ridda di agguati e delitti, misteri e passioni proibite. Nel delineare le sue peripezie Attilio Veraldi si dimostra narratore in tutto degno, quale affiliato napoletano, della californiana scuola dei duri, regalandoci un romanzo d’azione che incanta e trascina fino all’ultima pagina.
Il Vomerese - Prefazione di Luca Crovi - Pagine 240 - € 990 - ISBN 88-8309-146-9 - Anno 2003
Il primo romanzo italiano sul terrorismo. Una spietata realtà umana fissata attraverso un'impeccabile macchina narrativa
Naso di cane - Introduzione di Valerio Riva - Pagine 288 - € 9 - ISBN 88-8309-127-2 - Anno 2003
Naso di cane è la storia livida, colorita, martellante, feroce, di quella guapperia perversa che è la camorra industrializzata dei nostri giorni, con il suo bilancio secco di cadaveri, in una Napoli vasta e agghiacciante, spoglia di ogni pittoricismo, nella quale si aggira come un segugio il commissario Corrado Apicella. Questa città Veraldi la riempie di verità da mattinale della polizia, con la sua manovalanza assassina, fatta di angeli sterminatori che si muovono su potentissime moto. Ma persino in questa rissa perenne da bassifondi c’è l’attimo intermittente, tanto più inaspettato, quanto più coinvolgente, dell’amore: pateticamente tradotto nel simbolo di un cuoricino d’oro, dono di Ciro “Naso di cane” a Rosa. In questo, che è tra i suoi romanzi più belli, Veraldi fa rifulgere le sue straordinarie doti di artefice della lingua e di creatore di personaggi, rivelandosi grande narratore di storie in un’Italia dove sono sempre stati pochi gli scrittori capaci davvero di raccontare.
L'amica degli amici - Introduzione di Marcello Fois - Pagine 300 - € 9 - ISBN 88-8309-128-0 - Anno 2003
La vicenda, che è il seguito diretto del fortunato Naso di cane, vede nuovamente protagonista Corrado Apicella, commissario della Squadra Mobile di Napoli, impegnato nel compito assai rischioso di sgominare le cosche malavitose della camorra. In trasferta a New York sulle tracce di Achille Ammirato, signore incontrastato del mercato della droga, ‘emigrato’ negli States per cercare nuovi sbocchi ai suoi traffici, Apicella si imbatte in una città-labirinto, che, come in un gioco di scatole cinesi, racchiude mille realtà e riserva mille inganni. Giungla d’asfalto, dove ogni giorno non si contano i morti ammazzati, la New York meridionalizzata degli italoamericani è una Babele di lingue: il regno dell’ “anglocafone” e degli altri ibridi slangs nati da quel crogiuolo di razze che è la Grande Mela. Attilio Veraldi maneggia da vero filologo questa scottante e sanguigna materia linguistica, conferendo un timbro inconfondibile al suo noir d’oltreoceano.
La mazzetta - 1976
Uomo di conseguenza - 1978
Il vomerese - 1980
Naso di cane - 1982
L'amica degli amici - 1984
Donna da Quirinale - 1990 - in collaborazione con Guido Almansi
Scicco - 1991
L'ombra dell'avventura - 1992
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