Il 21 e 22 marzo alle ore 21:00, al Teatro Orione di Palermo in Via Don Orione n° 5 potrete trovare il Gaijin, le sue trame, le sue rabbie, i suoi incanti. L'opera è scritta da Luigi Bernardi. Si tratta di un atto unico per qualche attore, un figurante e un po' di disegni. È una produzione della Compagnia del Tratto di Palermo.
Gaijin è la parola con cui la lingua giapponese indica lo straniero. È un termine vagamente razzista, che include il disprezzo per il forestiero, ospite indesiderato. Nelle nostre latitudini, una buona traduzione di gaijin potrebbe essere marocchino, o terrone.
Non è raro sentirsi stranieri nel mondo in cui si vive, è una sensazione vaga, non sempre definibile, comunque confusa. Ci capita spesso di sentirci gaijin in questa nostra contemporaneità. Ci capita davanti a fatti che non sappiamo spiegarci, ad altri che capiamo e ci fanno ribrezzo. L’effetto cambia, a volte assistiamo incantati o ci lasciamo coinvolgere, a volte chiudiamo gli occhi e vagheggiamo una deviazione traumatica, sanguinaria.
Gaijin è il racconto di questo straniamento che ci prende, degli esiti che genera.
La regia è di Maurizio Spicuzza.
Gli interpreti: Rosario Palazzolo (il Gaijin), Monica Andolina, Rosario Costanza, Massimo D'Anna, Francesco Gulizzi, Anton Giulio Pandolfo, Giada Robbiano e Stefania Sperandeo.
L'assistente alla regia è Rosario Costanza.
La coreografia di Alessandra Barbiera
Le luci di Ivan Raia
La fonica di Francesco La Monica.
Le scene e i costumi di Lilia Chifari.
Le musiche originali di Vincenzo Biondo.
E ci saranno anche incursioni dei disegni di Onofrio Catacchio, presente con una piccola mostra nell'atrio del teatro.
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