Un naso arcuato esce dall'ombra della Bologna primi Ottanta, un naso che si sporge su un sorriso sarcastico e che contrappunta due occhi azzurro gelido. Un naso che è un marchio di fabbrica.
Zanardi, Zanna che in compagnia di Colasanti e Petrilli, più colleghi di bravata che amici, mette a ferro e fuoco il loro mondo fatto di liceali, feste, professori stronzi, droga, contestazione, sesso, campeggi estivi. Caustico e spietato come da chi è dominato da un vuoto che era e rimane specchio di una parte di queste generazioni.
Massimo Zanardi è uscito dalle formidabili matite di Andrea Pazienza per entrare nelle nostre vite, nel nostro immaginario. Non un personaggio dei fumetti, ma il nostro compagno di classe stronzo.
In questo libro l'autore cerca di narrarcelo come in una biografia romanzata... un agile biografia piena di cattiveria.
Tomaso Pessina nasce a Milano un tot d'anni fa, e il tot è sufficiente da avergli fatto cadere i capelli per strada, ma mantiene comunque un fisico asciutto e atletico. Fa il regista e lo sceneggiatore e molte altre cose. Gli piacciono i film di Truffaut e quelli di kung-fu, gli piace l'odore delle lenzuola appena lavate. Gira per Milano in bicicletta, e si muove come un rockstar.
Massimo Zanardi - Che non mi si chiami Fido, quindi - di Tomaso Pessina (Bevivino Editore) Pag. 96 - Euro 5,00 - ISBN 8888764240
La Bevivino editore è nata a Milano nell'ottobre del 2002 e vuole mettere a frutto le sue esperienze nell'ambito dell'editoria più varia: dalla narrativa alla comunicazione, dai libri ai periodici fino a internet.
In tali ambiti ricerca i segni, le immagini e gli strumenti utili a interpretare la società di domani. Non solo. Attenti al mondo dell'informazione, consci che il confronto e lo scambio di opinioni possano generare utili approfondimenti tematici, ha deciso di promuovere l'attività di Pickwick.it magazine elettronico dedicato al mondo del libro. Qui gli appassionati possono parlare di libri in uno spazio non soggetto ad alcuna politica editoriale.
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