Debutta il 28 febbraio al Teatro Grassi di Milano (via Rovello, 2) lo spettacolo Borsellino Essendo Stato, scritto e diretto da Ruggero Cappuccio.
Palermo, 19 luglio 1992, ore 16.58: Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta muoiono in un attentato di mafia in Via Mariano D'Amelio.
Il regista affronta questo tragico fatto di cronaca intrecciandolo con elementi arcani della cultura siciliana e temi fondanti del teatro antico.
Inframmezzato da voci femminili, sorta di coro in cui mogli, madri, figlie e sorelle si tramutano in "antigoni" (secondo la definizione del regista), fluisce il pendiero di Paolo Borsellino, interpretato da Massimo De Francovich, eroe moderno senza retorica, colto negli ultimi istanti che lo separano dalla morte.
In questa fase in cui il magistrato siciliano dubita di essere ancora vivo, Borsellino parla di sè, ricorda la propria infanzia, svela sogni e aspirazioni, racconta i suoi ultimi giorni di uomo solo, dopo la morte di Giovanni Falcone, accerchiato da elementi deviati dello Stato e della politica, da un'indifferenza sinonimo di omertoso silenzio. E progressivamente si manifesta in tutta la sua tragica evidenza la coscienza della fine.
Artisti: Massimo De Francovich, Francesca Caratozzolo, Connie Bismuto, Paola Greco
Scene: Carlo Rescigno
Costumi: Salvatore Salzano
Musiche: Marco Betta
Palermo, 19 luglio 1992, ore 16.58: Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta muoiono in un attentato di mafia in Via Mariano D'Amelio.
Il regista affronta questo tragico fatto di cronaca intrecciandolo con elementi arcani della cultura siciliana e temi fondanti del teatro antico.
Inframmezzato da voci femminili, sorta di coro in cui mogli, madri, figlie e sorelle si tramutano in "antigoni" (secondo la definizione del regista), fluisce il pendiero di Paolo Borsellino, interpretato da Massimo De Francovich, eroe moderno senza retorica, colto negli ultimi istanti che lo separano dalla morte.
In questa fase in cui il magistrato siciliano dubita di essere ancora vivo, Borsellino parla di sè, ricorda la propria infanzia, svela sogni e aspirazioni, racconta i suoi ultimi giorni di uomo solo, dopo la morte di Giovanni Falcone, accerchiato da elementi deviati dello Stato e della politica, da un'indifferenza sinonimo di omertoso silenzio. E progressivamente si manifesta in tutta la sua tragica evidenza la coscienza della fine.
19:30 - Martedì 28 Febbraio 2006
20:30 - Mercoledì 01 Marzo 2006
20:30 - Giovedì 02 Marzo 2006
20:30 - Venerdì 03 Marzo 2006
19:30 - Sabato 04 Marzo 2006
16:00 - Domenica 05 Marzo 2006
19:30 - Martedì 07 Marzo 2006
20:30 - Mercoledì 08 Marzo 2006
20:30 - Giovedì 09 Marzo 2006
20:30 - Venerdì 10 Marzo 2006
19:30 - Sabato 11 Marzo 2006
16:00 - Domenica 12 Marzo 2006
19:30 - Martedì 14 Marzo 2006
15:00 - Mercoledì 15 Marzo 2006
20:30 - Giovedì 16 Marzo 2006
20:30 - Venerdì 17 Marzo 2006
19:30 - Sabato 18 Marzo 2006
16:00 - Domenica 19 Marzo 2006
Lo spettacolo sarà replicato fino al 19 marzo.
Per informazioni contattare la biglietteria dela teatro al numero 0272333222
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